Missione compiuta?

L’associazione trentina delle familiari del clero festeggia i 70 anni di vita e si interroga sulle prospettive future

Non invecchiano e calano di numero solo i sacerdoti. Invecchiano e calano di numero, accanto a loro, anche mamme, sorelle, persone generose che hanno scelto di spendersi nel servizio del clero diocesano. Le Familiari del clero festeggeranno i 70 anni di vita della loro associazione “S. Marta” giovedì 29 maggio al Seminario diocesano di Trento con la consapevolezza che la situazione di oggi, così mutata anche solo rispetto a qualche anno fa, richiede il coraggio delle origini.

Quando l'associazione fu fondata, nel 1944, grazie alla volontà e all'impegno di don Enrico Cipriani e di alcune donne generose – Valeria Menotti, Dolores Cristofoletti e Giuseppina Conci – e con il sostegno convinto dell'arcivescovo Carlo de Ferrari, erano gli anni dolorosi della guerra, ma, sottolineano l'attuale presidente Cesarina Iori e Dolores Chiogna, le famiglie “vivevano la gioia di sapersi accontentare del necessario, si crescevano i figli per donarli alla comunità e alla Chiesa, si respirava aria sana, in casa, in parrocchia, a scuola”. “Oggi – continuano – le familiari del clero invecchiano, molte sono stanche, ammalate ed anziane e si sono ritirate e si sente la necessità di un ricambio, di persone – donne e, perché no, uomini, come capita in altre regioni – che come Marta, sorella di Lazzaro, vedono Gesù nel sacerdote e servendo lui servono la Chiesa”.

Scorrere le vicende dell'associazione in questi settant'anni, ben raccontate nel giornalino mensile “Servite Domino” che riporta notizia di convegni, eventi, pellegrinaggi, accanto a riflessioni, proposte per arricchire la spiritualità e anche consigli di vita domestica, è ripercorrere un tratto del cammino della Chiesa di Trento dalla prospettiva di chi ha scelto di vivere secondo questa particolare vocazione. Capace di diffondersi dal Trentino verso altre realtà – prima Verona, poi Mantova, Imola e, con altro nome ma simile finalità, in molte altre città, l’associazione “S. Marta” ha conosciuto momenti di slancio, come in occasione del rinnovamento conciliare che comportò l’aggiornamento e la modifica dello statuto associativo, e di difficoltà. “Per superare le nuove difficoltà – scriveva nel 1969 in occasione del 25° dell'associazione il primo assistente spirituale, don Cipriani – che cosa vi necessita? La fede! Abbiate fede dunque e vincerete!”. E’ con questa convinzione che le “Martine” (da santa Marta) si ritroveranno per la festa del settantesimo. Osserva Cesarina Iori: “Un sacerdote un giorno ebbe a dire che la Familiare del clero è come la radice di un albero, che cresce e porta buoni frutti… E aveva ragione, perché la radice non si vede, è sotto terra, ben piantata, e nutre e dà linfa alla pianta. E così è la donna umile, laboriosa, discreta, che opera accanto al sacerdote e gli è accanto sicura di amare e servire Gesù”. Esercitando così una vocazione che va ben oltre l’aiuto nel tenere aperta la canonica o nello sbrigare le faccende domestiche. Ché santa Marta era anche la donna apostola nel suo ambiente. In questo senso, osservano le Martine, c’è motivo per proporre ancora questa vocazione.

La festa dell’associazione “S. Marta” inizierà alle 9 con l’accoglienza, seguirà la preghiera delle Lodi e la meditazione di don Lodovico Maule. Alle 11 la santa messa presieduta dall’arcivescovo Luigi Bressan. Quindi il pranzo e un vaso della fortuna.

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