Se la terra è provvida

All'eremo di Caulonia, le religiose rilanciano un progetto per dare radici alla gente della Locride e nuovi sbocchi occupazionali

Prima venne la ristrutturazione dell'eremo, poi la scuola d'iconografia e la condivisione con la gente delle contrade. Le coraggiose “Sorelle di Gesù” di Crochi di Caulonia, entroterra della Locride, rilanciano a tanti amici trentini – negli anni scorsi ospiti o destinatari di un bel rapporto di reciprocità – le prospettive del loro impegno al Piccolo Eremo delle Querce, avviato oltre 15 anni fa da mons. Bregantini.

Con il progetto “Provvida terra” intendono infatti dare continuità al lavoro svolto fino qui dalla comunità monastica per valorizzare la bellezza dei luoghi, frenare l'abbandono scolastico, riscoprire il patrimonio di fede e promuovere la cultura locale. A farsi portatori (e insieme testimoni) delle loro richieste è ancora una coppia trentina, Gianfranco e Giulia a Beccara, che da 15 anni trascorrono i mesi estivi lavorando volontariamente all'eremo: “Quest'estate abbiamo verificato ancora una volta l'efficacia della presenza di evangelizzazione e di promozione umana – spiegano – e ci impegniamo a far conoscere il progetto “Provvida Terra” che si propone di ridare fiato all'impresa agricola familiare e lavoro ai giovani del posto. “Tanti rientrano dopo qualche anno di emigrazione e appaiono confusi e demotivati – spiegano le religiose – per cui fanno fatica a recuperare usi e stili di vita”. Concretamente il progetto prevede tre fasi: il terrazzamento delle aree più scoscese, trasformandole in terreni coltivabili; il completamento di un laboratorio per praticare “arti e mestieri” indispensabili per la vita in loco: la realizzazione di una “fattoria didattica”.

Un modo per sostenere concretamente queste iniziative è l'acquisto e la vendita a distanza dei prodotti preparati dalla comunità, in particolare le ottime e tipiche marmellate di arance, limoni e altri frutti. I coniugi a Beccara (contattabili al tel.0461-980975 o gianfranco.abe@alice.it) s'impegnano a far giungere agli interessati il prodotto (anche a gruppi giovanili o realtà parrocchiali che lo vogliono mettere in vendita): “la speranza è quella che attorno ad esso si possa creare una rete di solidarietà reale e di interesse fattivo, condividando anche l'esortazione di mons. Bregantini, presidente della Commissione Cei per i problemi del lavoro”. Una parte del progetto andrà anche a beneficio della biblioteca dell'eremo con 12 mila volumi, “un tesoro di inestimabile valore – ci conferma suor Rossana Leone – pietra miliare per un intervento culturale più ampio”.

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