“Sognate in grande!”

Ai 1200 adolescenti, sabato scorso al PalaTrento, l'invito a coltivare ideali d'impegno e di coraggio. Don Telch: “Dio sostiene i vostri sogni!”

Dall'esterno sembrava una normale festa per giovani, con balli di gruppo, musica, coreografie, gli immancabili selfie e persino un gruppo di ballerine invitate apposta per l'occasione. In realtà, agli osservatori più attenti, la festa diocesana per adolescenti, tenutasi al Palasport di Trento sabato scorso, svela significati molto più profondi e duraturi. A proposito, ecco la riflessione a caldo di Chiara di Arco, venuta assieme ad un gruppo di cinquanta giovani del Basso Sarca: “Mi piace questa festa e non è la prima volta che ci vengo – spiega – Qui ti diverti, ma soprattutto ti rendi conto che non siamo soli, che ci sono altri giovani come noi che credono in Gesù e che cercano di seguirlo”.

Giulia e Alberto, i giovani presentatori di questo particolare pomeriggio, hanno dato il “via” al cuore della festa con il tradizionale saluto ai partecipanti provenienti dalle diverse zone del Trentino. In 1200 hanno risposto in rima con il simpatico motivetto “Sogno o son desto?”, titolo della gioiosa kermesse. Protagonisti della giornata sono proprio i sogni, tipici del mondo giovanile. E proprio davanti ai milleduecento giovani si materializza sul palco il “Pub Dreams” (un pub che lancia anche messaggi contro l’alcol), location adatta per presentare ai ragazzi diverse tipiche situazioni giovanili.

Tra i giovani attori c'è Emanuele, il barista (dal nome non scelto a casa, metafora del Dio-con-noi), capace di ascoltare i giovani e di trovare la “parola giusta al momento giusto”, c'è Maddalena, una bella ragazza che punta al successo ma che presto dovrà affrontare una difficile malattia. E poi Giulio, lo studente preso in giro dai suoi compagni di classe, e Chiara, una brava studentessa che punta a realizzare il suo sogno di diventare medico, e Federico, che ha subito molte delusioni e che ha cercato di consolarsi con l'alcol.

Davanti ad una malattia, l'Emanuele-attore invita ad avere fiducia, a capire che si può essere speciali per quello che si è e non per quello che si appare; davanti alla paura di non essere corrisposti in amore, l'Emanuele incoraggia a “buttarsi”, a credere in se stessi; davanti al fallimento spinge a “ricominciare da capo”, a credere che se gli altri si sono dimenticati di noi, Dio non si è dimenticato della nostra storia; davanti ad un'importante delusione scolastica invita ad “allargare gli orizzonti” per guardare oltre.

“Cari giovani – esordisce don Tiziano Telch, responsabile uscente della Pastorale Giovanile Diocesana davanti ai milleduecento – non credete a coloro che scoraggiano i vostri sogni, alle voci maligne di quelli che continuano a ripetere che non cambierà niente, che per essere felici dovete essere diversi da quello che siete!”. “Dio sostiene i vostri sogni – ha ripetuto più volte – e li sostiene giorno per giorno nella realtà in cui vivete”.

“Sono tanti coloro che, magari proprio accanto a voi, vi ripetono che fallirete nei vostri disegni e che vi distraggono raccontandovi che la felicità sta negli oggetti che possedete – ha detto rivolgendosi agli adolescenti don Rolando Covi, nuovo responsabile della Pastorale Giovanile – Dio ha scelto di stare nella vostra vita, nella vostra storia per dare un nome al vostro desiderio di felicità”.

“Non possiamo limitarci a sognare solo durante il sonno – ha ripetuto l'Arcivescovo Mons. Luigi Bressan durante l'Eucaristia partecipata da altri sacerdoti giovani – dobbiamo sognare anche da svegli e provare, con l'aiuto di Dio, a realizzare i nostri sogni, anche se è difficile”. E citando Martin Luther King, santa Teresa del Bambin Gesù e Papa Francesco ha invitato i giovani ad avere sogni grandi, come suggerito dal Vangelo perchè “qualsiasi città dove i giovani smettono di sognare è destinata al fallimento”.

La festa diocesana è stata anche l'occasione per salutare e ringraziare don Tiziano Telch, nominato quest'estate rettore del Seminario e per dare il benvenuto a don Rolando Covi, nuovo delegato vescovile.

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