Agenti di biocontrollo in viticoltura

Sono molte e di segno positivo le evidenze raccolte da una visita a Vinitaly 2019. Nutrita e qualificante la presenza del Trentino con 83 cantine fra cooperative e private: 61 ospitate nel padiglione 3 gestito dal Consorzio vini del Trentino e altre 22 aderenti al Consorzio vignaioli del Trentino allocate nel padiglione allestito dalla FIVI, organizzazione nazionale Vignaioli indipendenti.

Soddisfatti i titolari e le maestranze delle cantine di entrambi i padiglioni per l’elevata affluenza di visitatori e per i contatti con clienti già acquisiti e/o potenziali. In grande evidenza il Trentodoc proposto sia dai grandi produttori, sia da quelli che formano un gruppo di realtà di media e piccola dimensione sempre più orientati ad acquisire punti di merito, enologico e commerciale.

Quasi tutte le cantine hanno presentato le novità enologiche emergenti dai rispettivi panieri di offerta. Evidente nei risultati, l’attività di rappresentanza e coordinamento svolta dal Consorzio vini trentini e da Trentino Marketing. Avremo modo di riprendere alcuni degli spunti elencati.

Diamo invece spazio alla presenza nel padiglione occupato dal Trentino della Fondazione Mach che nel proprio stand ha accolto una marea di persone invitate o richiamate dall’importante cerimonia di consegna di 24 riconoscimenti (7 le medaglie d’oro) ai vincitori della terza edizione del concorso “Vini di territorio”. Al confronto hanno partecipato 68 cantine del Trentino Alto Adige con 116 etichette regionali di Teroldego, Nosiola e Chardonnay. Durante la cerimonia il presidente della Fondazione Mach, Andrea Segré, ha annunciato la celebrazione del 145° anniversario di fondazione dell’Istituto agrario provinciale di S. Michele all’Adige con annessa Stazione sperimentale e azienda agricola (1874) che si svolgerà nel mese di novembre.

A dimostrazione del ruolo di riferimento scientifico e didattico svolto nei confronti della vitivinicoltura trentina la Fondazione, ha presentato per l’intera durata di Vinitaly, i vini di nuova produzione della cantina aziendale: bianchi 2018 e rossi 2017 per un totale di 17 bianchi, 15 rossi, 11 grappe, 5 acquaviti di frutta, 2 spumanti e 1 acquavite di vino.

Nella mattinata dell’8 aprile 2019, in sala Rossini la Fondazione Mach ha dato infine un importante contributo scientifico al convegno promosso da l’Informatore agrario sul ruolo degli agenti di controllo in vigneto e in cantina. Per ragioni di spazio fissiamo l’attenzione sulla relazione svolta da Ilaria Pertot, responsabile del Dipartimento agroecosistemi sostenibili e biorisorse del CRI (Centro ricerca e innovazione) della FEM e responsabile del C3A (Centro agricoltura, alimentazione e ambiente) coogestito da Fondazione Mach e Università di Trento.

La riduzione dei fitofarmaci impiegati nella difesa delle piante con la selezione dei prodotti e principi attivi in base alla selettività e al minore impatto sull’equilibrio degli agrosistemi ha rappresentato il filo conduttore delle ricerche di Ilaria Pertot. Lavoro condiviso con altri gruppi della Fondazione Mach. Confusione sessuale, trappole tradizionali e innovative, reti di contenimento di insetti fitofagi, approcci agronomici per rendere le colture resilienti alle fitopatie, bioagrofarmaci a base di microorganismi e molecole naturali. La Pertot ha incentrato la relazione sull’ultima voce dell’elenco: agenti di biocontrollo in vigneto.

La relatrice ha illustrato le applicazione degli agenti di biocontrollo in viticoltura e i vantaggi dei nuovi filoni di ricerca, attingendo alla bibliografia internazionale, ma anche facendo riferimento al lavoro di ricerca e sperimentazione condotto in laboratorio e in pieno campo dal suo gruppo.

Molto spazio è stato riservato agli agenti di biocontrollo attivi contro peronospora, oidio, botrite e mal dell’esca. In base al contenuto e alla provenienza della parte attiva degli agenti di biocontrollo la relatrice ha parlato di bioagrofarmaci a base microbiologica, di estratti da piante e da alghe e/o da animali, di sostanze naturali, di molecole sintetizzate chimicamente, ma identiche a quelle naturali.

Tutti devono essere registrati come prodotti fitosanitari. Nel 2018 la registrazione di bio prodotti ha superato, per numero, quella dei principi attivi di sintesi chimica. Il dato è riferito all’Unione europea.

Tra i bio-fungicidi microbiologici attenzione particolare è stata rivolta a quattro referenze: Ampelomyces quisqualis, Aureobasidium pullulans (lievito), Bacillius (species), Trichoderma (species).

L’esposizione è stata molto equilibrata e ha evidenziato vantaggi e limiti delle varie opzioni sperimentate in laboratorio e in vigneto. Mettendo in evidenza, che nonostante i tempi lunghi richiesti, vale la pena continuare nelle ricerche.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina