In fattoria, a due passi dalla città

In località Calcaiol di Zel di Cognola la famiglia Bampi ha realizzato il suo sogno agrituristico

L'Argentario, patria per secoli dei canopi, è ora terra di vivaisti, viticoltori, frutticoltori e qualche allevatore, nonostante il processo di antropizzazione che ha cambiato volto ad una zona rurale

Il centro agrituristico “Calcaiol”, inaugurato recentemente dalla famiglia Bampi sulla strada che collega il sobborgo di Martignano con Cognola – attraverso via dei Bergamini, in località Maderno, sottofrazione di Zel – è l'ultimo nato nella lista di queste strutture ricettive presenti soprattutto nelle valli del Trentino.

Ha ottenuto l'etichetta di fattoria didattica, per ora al chiuso delle stalle, in attesa della realizzazione dell'apposito sito zootecnico con animali grossi da stalla e da cortile, alle stregua delle altre 47 operanti in provincia e soggette a precise regole. La struttura è stata realizzata in uno straordinario posto panoramico sulla valle dell'Adige nella cornice dei monti che l'affiancano, tutta circondata da vigneti e frutteti.

“Calcaiol” è il toponimo più antico, del quasi tutto scomparso, recuperato dalla memoria storica dei più vecchi dei contadini, subentrati ai minatori dopo la dismissione delle “canope”, le miniere di minerali, soprattutto argento, conosciute già in epoca romana.

L'agritur è stato voluto con grande ostinazione dai due fratelli, Silvio e Marco Bampi, classe 1978 e 1981, l'uno enologo e l'altro munito del brevetto di imprenditore agricolo, che hanno potuto contare sull'appoggio, il primo, della consorte Laura e il secondo della futura consorte Daniela. Marco sta infatti per convolare a nozze nel prossimo mese di giugno.

Calli sulle mani sin da ragazzi per i due giovani introdotti al lavoro dei campi da papà Gino, mentre alla mamma Natalia è sempre stata lasciata piena autonomia, con la suocera, nei lavori in stalla, tanto da diventare anche esperta in campo caseario nella lavorazione del latte prodotto dalle mucche di famiglia.

Non sono mancati i periodi difficili, la vita grama nel tenersi a galla nel lavoro dei campi quando la collina era presa d'assalto ed è stata per esplodere dietro la spinta delle nuove case che ha ridotto notevolmente i terreni agricoli. La vocazione agricola della zona era confermata già dal 1912 con un decreto dell'imperatore d'Austria Ungheria, Francesco Giuseppe, per la concessione della licenza di vivaisti ad uno dei rami della famiglia Bampi. Se l'attività in viticoltura e frutticoltura ha saputo resistere tanto da trasformare la collina in uno straordinario scenario coltivazioni, fra ville nobiliari feudali e case a schiera, fra un reticolo viario di manzoniana memoria, protetto da muretti di pietra rossa di Trento, che attraversano aree boscate, rigagnoli che con le piogge scendono in Basso dal monte Calisio e che tra Zel e Tavernaro da sempre hanno creato una zona idrologicamente instabile a Moià, la zootecnia che è quasi spenta.

E' sopravvissuta nell'azienda di Gino Bampi costretto con i figli a trasmigrare a Povo e sulle pendici dell'Argentario in direzione anche di Montevaccino per la fienagione e lo sfalcio a causa della scomparsa delle aree prative occupate dall'edilizia o trasformate in aree di verde pubblico. Con la realizzazione della Fattoria agrituristica pure la stalla è stata trasferita da Zel storica che gode anche di una sua cappella votiva dedicata a Sant'Anna, festeggiata annualmente il 26 luglio dagli ultimi abitanti del vecchio nucleo residenziale con al centro le fontane per l'abbeverata del bestiame, i fienili, le cantine e i depositi degli attrezzi agricoli.

Da qualche settimane il centro agrituristico ha inaugurato l'attività di ristorazione con piatti particolari e degustazioni enogastronomiche tipiche che sfruttano le produzioni di famiglia ricavate in 15 ettari di vigneto in e 3 mezzo di frutteto e dall'allevamento. La soddisfazione per il traguardo raggiunto, nonostante il grosso impegno finanziario sostenuto per i Bampi trasuda dai pori della pelle. Ci sono voluti anni per passare dalla fase progettuale dell'Agritur nel 2003 al rilascio della concessione nel 2010, alla realizzazione delle opere nel settembre 2013 fino all'avvio dell'attività, il 15 febbraio 2014. E si parlerà dei rischi del far impresa agrituristica oggigiorno al Parco dei mestieri il 28 aprile con i protagonisti di quest'avventura a lieto fine che compie già lo scorso hanno metteranno a disposizione dei visitatori due caprette che hanno filiato nei giorni scorsi ben 5 figli .

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