Consulenza autogestita

Sette viticoltori della La Vis hanno illustrato ai soci riuniti in vigneto modalità e risultati ottenuti con tipi diversi di intervento per mantenere pulito da infestanti il sottofila

Con l’avvicinarsi della ripresa vegetativa dei vigneti torna di attualità il problema delle erbe infestanti e degli interventi possibili per eliminarle o contenerne lo sviluppo nel sottofila e nell’interfilare. Con una limitazione in più rispetto agli anni scorsi rappresentata dalla scelta di ridurre al minimo o eliminare il ricorso a diserbanti, Glifosate in particolare. In questo contesto merita segnalazione una iniziativa dei tecnici dell’Ufficio agronomico della Cantina La Vis affidata a sette viticoltori soci della cooperativa.

Si è trattato di in incontro di aggiornamento in vigneto dedicato appunto alla lotta alle malerbe, ma gestito, anziché dai due tecnici, Corrado Aldrighetti e Mirko Brugnara, da sette viticoltori che con l’aiuto di filmati, foto ed altro materiale dimostrativo, hanno raccontato come hanno affrontato nel corso degli ultimi anni il controllo delle malerbe nel sottofila.

Da Mauro Varner responsabile dell’omologo ufficio della Cantina Mezzacorona apprendiamo che lo stesso problema è stato affrontato consegnando a gruppi di viticoltori tre tipi di macchine e attrezzature da diserbo. Questi mezzi meccanici alternativi al diserbo chimico sono stati provati in campo alla presenza di altri viticoltori soci che operano nelle diverse zone viticole della Piana Rotaliana.

Gli organismi hanno poi provveduto a divulgare i risultati emersi dalle prove e dal confronto di opinioni. Non riferiremo nei dettagli le considerazioni di carattere tecnico ed economico emerse dagli incontri. Non esiste una macchina che vada bene per tutte le situazioni. Bisogna tenere conto di una serie di variabili: fondovalle, collina, natura del suolo, presenza di scheletro, pendenza del vigneto, presenza di rampe.

L’esperienza di Mezzacorona ricalca il modello dei Maschinenringe dell’Alto Adige e del corrispondente e più recente Servizio conto terzi o di messa in comune delle macchine svolto da qualche sindacato agricolo. Tornando alla cantina La Vis ricordiamo che per prima già a metà degli anni ’60 ha trasferito nel proprio territorio il modello di Centro di assistenza tecnica fondato in Alto Adige nel dicembre del 1957. Il circolo di assistenza di Lavis diffondeva i messaggi attraverso un mensile autogestito denominato “Il Suggeritore”. Esso si pubblica ancora oggi, ma solo a periodicità limitata, quando si devono affrontare problemi di ampia portata, dice Corrado Aldrighetti.

Alla La Vis si affiancò con due tecnici di territorio la Società agricoltori Vallagarina (SAV). La formula fu fatta propria da altre cooperative di primo e secondo grado ed in particolare dal Consorzio cooperative produttori agricoli (Con.Co.Pra). A metà degli anni ’70 fu istituito l’Ente per lo sviluppo dell’agricoltura trentina che prestava due tipi di assistenza: tecnica e socio-economica. Concopra ed Esat collaborarono, talora assai efficacemente. Come dimostrano i progressi fatti in frutticoltura, viticoltura, fragole e piccoli frutti. Il comparto zootecnico era e rimane di competenza della Federazione provinciale allevatori.

I tecnici dell’Esat fornivano assistenza gratuita agli agricoltori di tutte le zone del Trentino. Negli anni 2000 il servizio passò all’Istituto Agrario di S. Michele. La gratuità è venuta meno nel 2017 con la ristrutturazione del Centro per il trasferimento tecnologico. La richiesta di partecipazione finanziaria da parte dei fruitori, organizzati o singoli, è solo una delle modifiche apportate. Oggi il CTT con i suoi tre dipartimenti offre una consulenza specialistica riferita a progetti definiti. Spetta alle cooperative di vario ordine e grado recepire tramite propri uffici di consulenza la mole di risposte fornite dalla Fondazione.

Il CTT svolge un lavoro di supporto consistente e multiforme come risulta dai Report annuali. A fare da tramite fra CTT e utenza sono i tecnici di territorio. Molti hanno iniziato a lavorare nell’anno di nascita dell’Esat. Altri sono stati assunti successivamente. A tutti la ristrutturazione ha imposto un cambiamento radicale di funzione e di servizio.

Per i più anziani non è stato facile passare dal ruolo di consigliere aziendale a quello di tramite istituzionale tra ricerca, sperimentazione e divulgazione dei risultati in termini applicativi. È molto positivo il fatto che entrambi i responsabili dell’ufficio di consulenza della La Vis e della Mezzacorona si riconosca che c’è collaborazione fra CTT e tecnici che operano al servizio di cooperative e associazioni di produttori.

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