Il tunnel del Brennero e la città che cambia

I nuovi progetti ferroviari sul corridoio del Brennero e il loro impatto sulla città di Trento, in particolare con il previsto interramento della linea storica e il by-pass in galleria per le merci sono stati al centro dell'incontro organizzato dalla Fondazione Negrelli, assieme all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Trento, presso la sala conferenze della Caritro. Dopo i saluti del presidente della Fondazione Antonio Armani e dell’Ordine degli Ingegneri Giovanni Maria Barbareschi, i relatori hanno affrontato il tema, di estrema attualità, della mobilità ferroviaria attraverso le Alpi e le conseguenze per le città attraversate dalla ferrovia. Cambiando la mobilità cambiano non solo le abitudini dei cittadini, ma anche l'organizzazione delle città. Sta accadendo ovunque, da Milano a Napoli, da Londra alla Svizzera.

A Trento la questione della mobilità tocca diversi progetti: il collegamento funiviario con il monte Bondone, il potenziamento delle ferrovie della Valsugana e Trento-Malè, e, in prospettiva, lo sviluppo di altre linee ferroviarie per collegare l'asta dell'Adige e le vallate. Occorre una visione d'insieme, ha detto Ezio Facchin, già Commissario del governo per il tunnel del Brennero, mentre il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intervenuto assieme al sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha sottolineato la necessità di cogliere tutte le opportunità che questi interventi offrono: urbanistiche e trasportistiche, ma anche ambientali ed economiche, considerato che si sta parlando di lavori per 500 milioni di euro all'anno. "ll corridoio del Brennero – ha detto Fugatti – avrà un impatto positivo sulla vita quotidiana dei cittadini”. Spostando il traffico dalla strada alla rotaia, l'opera “può ridisegnare la città stessa, ricucendo lo strappo generato dalla ferrovia nel tessuto urbano”. Per Fugatti “una grande occasione”.

A spaventare il grande pubblico, ha osservato Armani in apertura dei lavori, è quello della lunghezza dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche. La prospettiva dell'interramento della ferrovia a Trento, da Trento Nord per circa 2 chilometri e mezzo, è stata illustrata in un video. Il dirigente provinciale Raffaele De Col ha presentato le conclusioni dello studio integrato sull’interramento della ferrovia. L'ipotesi al momento più convincente prevede la realizzazione della circonvallazione merci, l'interramento della linea storica e l'avvio di un servizio metropolitano che servirebbe anche la funivia del Bondone.

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