In corsa per via Segantini

Quattro candidati si presentano al voto di venerdì 8 giugno per diventare presidenti al posto di Mauro Fezzi

Dopo mesi di dibattiti interno, sviluppatosi anche nelle assemblee zonali per la presentazione dei quattro candidati, è arrivato il giorno atteso della scelta.

Venerdì 8 giugno, con inizio ore 9, è in programma l'assemblea della Federazione Trentina della Cooperazione chiamata ad eleggere il nuovo presidente, che subentrerà a Mauro Fezzi, e i 22 componenti del consiglio di amministrazione. Aderiscono alla Federazione 484 società, che raggruppano complessivamente 289 mila soci.

I candidati rimasti in “corsa” per la presidenza sono Marina Mattarei, Michele Odorizzi, Piergiorgio Sester e Ermanno Villotti che hanno potuto presentarsi anche in un'intervista video diffusa agli organi di sampa.

Da segnalare qualche giorno fa il ritiro della candidatura di Giuliano Beltrami (nel contempo la presentazione della sua candidatura trasversale per un posto di consigliere), con il sostegno di 22 cooperative.

Vita Trentina presenta alcuni cenni biografici dei quattro candidati e alcuni passaggi delle loro intenzioni espresse alla presentazione. Nel caso in cui nessuno raggiunga la maggioranza alla prima votazione, ci sarà il ballottaggio. Secondo lo statuto della Federazione compito principale del presidente, in carica per 3 anni, è verificare che le deliberazioni degli organi sociali, come l'assemblea dei soci e il consiglio di amministrazione, siano concretamente eseguite.

Marina Mattarei

Vive a Rabbi, è nata nel 1963. Maturità magistrale, due figlie. Presidente dal 2007 della Famiglia Cooperativa Valli di Rabbi e Sole, dal 2015 Vallate Solandre per fusione societaria con Cogolo, 2.700 soci, 12 negozi, 50 dipendenti, 9 milioni fatturato. Dal 2009 al 2015 consigliera Federazione; dal 2016 consigliera Sait.

Mattarei nel presentare la sua candidatura ha osservato che la Federazione deve perseguire e rappresentare l’unitarietà del movimento cooperativo, per avere la forza politica ed economica di creare valore aggiunto.

“La Federazione – ha affermato Mattarei – dovrà recuperare una coerenza e testimonianza della sua storica funzione di sindacato a supporto delle istanze e dei bisogni delle associate. Per questo mi prendo l'impegno di riportare la cooperazione nel pieno della sua valore per le nostre comunità, per questa terra dove si è innestata sulla capacità della gente trentina di gestire i beni collettivi.

In questa direzione cooperazione e autonomia devono essere entrambi pilastri dei nostri comportamenti”.

Michele Odorizzi

Sposato con due figli, laureato in economia. Ha svolto attività di ricerca e formazione sulla cooperazione prima di partecipare alla costituzione di Kaleidoscopio, di cui è presidente. Presidente di Consolida fino al 2009, nel cda di Federcoop di cui è stato anche vicepresidente, nel Consiglio nazionale di Confcooperative e di Federsolidarietà. Socio fondatore e presidente di Chindet, coop sociale di inserimento lavorativo nel settore industriale. Per la Federazione ha assunto la delega sindacale e del lavoro e ha curato lo sviluppo di Cooperazione Salute, diventata strumento mutualistico nazionale di Confcooperative.

Odorizzi si è definito un “partigiano della cooperazione”. Il suo percorso di studio e professionale è totalmente segnato dalla cooperazione. “In questi anni di crisi – ha detto Odorizzi – la cooperazione ha saputo difendere e sviluppare l’occupazione a differenza degli altri sistemi d’impresa. Nessun amministratore pubblico, qualunque sia la sua area politica, potrà ignorare il ruolo e le risposte della cooperazione”. La mission? “Rispondere insieme ai bisogni legati al welfare, alla commercializzazione dei prodotti, all'accesso al credito o al consumo, è importante risolvere i nodi della casa e del lavoro.

Abbiamo quindi bisogno di una rappresentanza che sappia interloquire con la politica e le altre organizzazioni imprenditoriali, consapevole che la cooperazione contribuisce allo sviluppo delle persone e delle famiglie. 5 mila persone nuove assunte che lavorano all'interno della cooperazione sono un indicatore indiscutibile”.

Piergiorgio Sester

Vicepresidente della cooperativa Green Blok, con sede a Trento e consigliere di Green Fox, società di diritto cinese a capitale misto. Ha 53 anni e una figlia. Amministratore di società operante nel settore dei servizi ad imprese ed enti pubblici e privati, ambiti qualità, ambiente, sostenibilità, sistemi organizzativi e di gestione, gestione inventari, sicurezza alimentare. Si occupa di formazione, ricerca, selezione e gestione personale e processi di innovazione ed internazionalizzazione delle imprese.

Piergiorgio Sester si è presentato come la scelta nuova, senza retaggi, in grado di rigenerare la cooperazione. Nel suo programma: la valorizzazione della base, delle periferie, di cui deve essere favorita la partecipazione. “La cooperazione trentina – ha aggiunto – deve superare le spinte alla chiusura e aprirsi al confronto investendo sulla comunicazione e sulla innovazione. Puntare sull' internazionalizzazione come possibilità per le nostre imprese di affrontare mercati nuovi e capacità di fare rete”.

Ermanno Villotti

Direttore generale di Cristoforetti petroli spa, nato nel 1953 vive a Trento. L’impegno cooperativo diretto comincia nel ‘92 con la Cassa Alta Val di Cembra, seguita nel percorso di fusioni che hanno dato vita alla Rurale Lavis Mezzocorona e Cembra che oggi presiede. È stato amministratore della Federazione (in comitato esecutivo con responsabilità delle relazioni sindacali di cooperative e Casse Rurali), di Cassa Centrale, presidente e poi amministratore

delegato di Assimoco Trentina (assicurazioni).

Nel presentare il suo programma Villotti ha sottolineato il ruolo centrale della cooperazione di credito, che continua a dare risposte ai bisogni delle famiglie e delle piccole realtà imprenditoriali. “Il credito – ha affermato Villotti – non potrà esimersi dall’assumere le sue responsabilità nella ridefinizione degli assetti della Cooperazione Trentina”. C'è bisogno quindi di “fare i conti con una riforma del credito che ha cambiato il rapporto tra casse rurali e Federazione assistere quelle più deboli che operano nel mercato aperto”. Infine, il riferimento ai giovani e alle nuove professioni, per i quali la cooperazione può rappresentare un’opportunità, assistenza alle cooperative per un'economia sociale adeguata al contesto storico”.

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