Lo sfruttamento dei postini “delle grazielle”

Ha destato scalpore anche a livello nazionale l’indagine della Guardia di Finanza altoatesina che ha documentato un giro di lavoro nero attorno ai “postini delle grazielle”, per lo più operai pakistani, indiani e algerini sfruttati per 15 ore al giorno e costretti a condizioni di vita precarie. In una nota i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti, esprimono plauso per il lavoro svolto dalla Fiamme Gialle e commentano: “Negli ultimi mesi sono emersi diversi casi di situazioni irregolari e illecite, di sfruttamento di lavoratori e di caporalato che destano preoccupazione. E’ il segno che più di qualcosa anche sul nostro mercato del lavoro non funziona come dovrebbe”.

I sindacati ritengono che vadano rafforzati i controlli e le misure di prevenzione, perché situazioni come quella che ha coinvolto i lavoratori pakistani, indiani e algerini costituiscono un grave danno per chi lavora, ma anche per l’intera economia del nostro territorio. “Non si può pensare di essere competitivi o di offrire servizi vantaggiosi e convenienti quando tutto ciò avviene calpestando la dignità dei lavoratori. Per quanto ci riguarda è inaccettabile e, di fronte a segnali di questo tipo, siamo tutti chiamati a fare la nostra parte denunciando”.

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