A Tabaka lo spirito di Alice

Dedicato al ricordo di Alice Magnani in reparto di pediatria dell'ospedale di Tabaka. Il ricordo della giovane durante una serata dedicata alla proiezione del documentario di Massimo Gabbani

È stato proiettato venerdì scorso a Segno e poi in replica lunedì a Taio il documentato “Welcome to Tabaka”, con la regia di Massimo Gabbani. La proiezione, che ha riscosso grande successo di pubblico, ha permesso ai partecipanti di conoscere la realtà del Tabaka Mission Hospital, in Kenya, attorno al quale si è sviluppato l’omonimo abitato e di raccogliere fondi per la struttura.

Non solo questo però: attraverso la tenacia e il lavoro di questi medici e infermiere che lavorano in condizioni precarie si è voluta ricordare la figura di Alice Magnani, la ragazza di Segno scomparsa in un incidente stradale nel 2015, conosciuta da tutti per il suo carattere forte e per la sua capacità di combattere la malattia reumatica, “la bestia” come la chiamava lei.

Alice era una campionessa dello sport: molti infatti erano i premi prestigiosi vinti con la palla tamburello. Ma anche nella vita dimostrava la sua grande maturità nonostante la giovane età: “La malattia può imprigionarti, il tuo sogno di guarigione può librarti. Credici!”. Questo il suo motto e che si legge sulla targa del reparto di pediatria dell’ospedale di Tabaka che proprio a lei è stato dedicato ed inaugurato nel gennaio scorso alla presenza dei genitori della giovane, Danielle Chini e Dino Magnani.

L’ospedale è stato fondato nel 1986 dai padri Camilliani. Tra loro c’era anche padre Franco Avi che come medico e sacerdote ha seguito la fase di avvio sino al 1980: “Erano 130 i posti letto oggi sono 290”, ricorda nel documentario. Assieme ai numeri sono cresciute anche le competenze: oggi la struttura può contare, infatti, su un reparto di pediatria-ginecologia e maternità, su un pronto soccorso e medicina uomini e donne nonché su un ambulatorio per gli affetti da HIV che sono ancora oggi moltissimi in Kenya.

Nell’ospedale è presente anche una scuola per infermiere che nel 1997 contava 20 iscritte. Oggi sono 131 che studiano con orgoglio a Tabaka con la possibilità anche di alloggiare per tutti e tre gli anni di corso.

Ma nonostante i molti passi in avanti che sono stati fatti rimangono ancora concrete difficoltà: i macchinari sono obsoleti, anche le attrezzature della lavanderia e della cucina necessitano di essere rinnovate. Il contesto socio culturale è drammatico: oltre alla povertà diffusa e la disoccupazione, i principali problemi sociali della zona sono l'alcolismo e la violenza contro le donne. La malaria è uno dei principali problemi di salute. Ancora molti bambini soffrono di anemia, polmonite, meningite, morbillo e gastroenterite che, se non curati, possono portare alla morte.

Proprio per aiutare lo sviluppo e l’ammodernamento della struttura si sta costituendo in questi giorni “Tabaka Mission Hospital’s Friends. Credici!” in ricordo di Alice Magnani. L’associazione, da subito, si occuperà di raccogliere fondi per il trasporto in Kenya di container di materiale sanitario (letti, armadi, lavatrici, carrelli per emergenza) provenienti dalla Casa di Riposo di Strigno che sta rinnovando i suoi locali. A questo saranno devolute le offerte delle serate di proiezione del documentario di Massimo Gabbani che si sono già tenute in parte, non soltanto in Trentino ma anche in Veneto.

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