Accoglienza, ora un tavolo con la Pat

L'assemblea unitaria indetta dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fisascat e Uil Fpl sulle conseguenze dei tagli della Giunta Provinciale sul sistema di accoglienza trentino, tenutasi nei giorni scorsi, ha fatto registrare la presenza di un centinaio di operatori delle varie cooperative ed enti interessati dalle misure che, secondo quanto comunicato dallo stesso presidente della Pat Maurizio Fugatti ai sindacati, produrranno la perdita di 140 posti di lavoro.

I sindacati hanno illustrato gli sviluppi della vicenda “Fersina”, dove pare confermato il subentro – almeno per un paio d'anni – della Croce Rossa Italiana nella gestione del servizio di accoglienza di richiedenti asilo, soluzione che nei sindacati desta preoccupazione per la mancanza della convocazione di un tavolo di confronto sugli istituti normativi e contrattuali applicabili a tutela dei lavoratori interessati: la clausola sociale prevista dalle norme provinciali è solo il punto di partenza per garantire la continuità occupazionale ed il mantenimento degli attuali livelli retributivi e professionali.

Si profila inoltre uno scenario che pare presupporre la Croce Rossa come soggetto unico o principale che gestirà il sistema di accoglienza in Trentino fino al preannunciato, definitivo smantellamento, già in corso con il blocco dei corsi di italiano, orientamento al lavoro, supporto psicologico e, a breve, con la chiusura del centro di Marco.

I sindacati hanno anche stigmatizzato il fatto che nessun percorso sia stato avviato per un progetto di ricollocazione degli esuberi che le cooperative e gli enti non saranno in grado di assorbire in altri servizi.

Molti gli interventi dei presenti, giovani e giovanissimi che apparivano quasi smarriti di fronte ad una condizione che fanno fatica ad inquadrare, non tanto e non solo per l'assenza ad oggi di prospettive di salvaguardia del posto di lavoro, ma soprattutto per il senso di frustrazione che sta determinando in loro l’aver tolto valore a competenze e professionalità, messe a disposizione con passione e spirito di disponibilità verso gli ultimi, anche rinunciando ad altre opportunità di lavoro.

Ai sindacati Cgil, Cisl e Uil è stato dato mandato per chiedere urgentemente la convocazione del tavolo sindacale, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati a partire dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Federazione Trentina della Cooperazione.

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