Andreotti che unì le stelle alpine

Anche Carlo Andreotti è stato “un giornalista prestato alla politica”, tanto che quando nelo 1987 ricevette la famosa telefonata di Franco Tretter (“Allora, mi fai il senatore”) era in procinto di completare la sua salita ai vertici della Rai regionale. Le qualità e l’esperienza del cronista gli tornano utili nel proposito di raccontare al pubblico dei suoi lettori (non più elettori) la sua vita nell’arena politica, in una sorta di diario che diventa molto di più. Come osserva l’amico Roberto Toniatti, già preside di Giurisprudenza a Trento, il genere letterario delle autobiografie (“non diffusamente frequentato in Italia”) ha il merito di poter “dare un contributo molto significativo alla ricostruzione di fatti ed eventi, anche solo episodici, che consentono di comprendere meglio alcuni singoli passaggi, ma anche alcune dinamiche centrali della vita istituzionale”.

Ed in effetti – con il dichiarato limite di una ricostruzione partigiana – abbiamo tra le mani “una sorta di cronaca differita”, filtrata dal ricordo personale. Una cronaca molto ampia nel caso di Andreotti che per gli eleganti tipi di Artimedia ha messo nero su bianco quasi 600 pagine in due volumi. Il titolo “I segreti delle stelle” allude alle stelle alpine e il sottotitolo riduttivo parla dei “primi vent’anni del Patt 1988-2008” anche se in verità la storia è quella dell’autonomia trentina in un ventennio formidabile, già raccontato anche da Mauro Lando in un suo fortunato volume.

Andreotti sceglie il registro del diario e riparte dall’intesa fra Pptt-Ue e Uatt sancita in quella telefonata che si ritrova anche nella copertina del libro in un bel disegno. Avvocato e giornalista, Andreotti entra in politic a 44 anni e “firma” ben tre legislature con alleanze diverse, inaugurando però anche una stagione di forte intesa fra mondo autonomista e cattolicesimo democratico che portò anche all’idea dell’Euroregione alpina.

Agli storici l’ardua valutazione dei fatti, che s’intrecciano con la crisi della Prima Repubblica in Italia. Ad Andreotti resta la citazione iniziale: “Consegniamo ai nostri successori una Provincia sana con un bilancio ancor più sano. Ogni valutazione sul nostro operato è opinabile. I numeri no. Non lo sono.”

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