Con occhi migranti

Lunedi sera a Trento l’originale percorso in città raccontato dai rifugiati: “Un’esperienza da ripetere”

Attorno alla Giornata Mondiale del rifugiato, nella data del 20 giugno che ricorda il provvedimento ONU del 1951, numerose iniziative sono state previste in Trentino (vedi anche numero scorso del nostro settimanale). Lunedì sera a Trento un curioso ribaltamento della prospettiva è stato proposto da “Il Gioco degli Specchi”, che con il primo Migrantour di Trento ha invitato a scoprire la città di Trento vista attraverso gli occhi dei migranti.

Partita da piazza Duomo puntuale alle ore 20 l’originale comitiva ha ripercorso il centro cittadino lungo varie tappe, segnate dai racconti e dalle esperienze di alcuni richiedenti asilo, per poi concludere la passeggiata al Centro per la Cooperazione Internazionale di via San Marco con il punto di ristoro a base di specialità colombiane e camerunensi allestito dai ragazzi del progetto CusCus ed un momento di riflessione sulle migrazioni a cura dell’associazione 46 ° Parallelo e condotto dal giornalista Raffaele Crocco.

Laa sosta in piazza Dante ha scatenato un interessante dibattito sulla percezione della sicurezza e la capacità dei trentini di vivere i luoghi d’incontro della città, fino agli aneddoti legati al primo impatto con il maestoso Teatro Sociale raccontati da alcuni dei ragazzi della residenza Fersina in piazza Cesare Battisti. “Siamo sempre noi che insegniamo a loro, ma non li vediamo mai in azione”, spiega Maria Rosa Mura, de “Il Gioco degli Specchi”, confessando di aver tratto ispirazione da un’analoga esperienza che a Gorizia coinvolge i clochard, protagonisti di veri e propri tour turistici in cui raccontano ai visitatori il loro sguardo sulla città friulana. “Con questa iniziativa”, prosegue, ”come in tutti gli altri eventi che animano la settimana dedicata ai rifugiati, cerchiamo di mettere al centro i migranti ed il loro punto di vista, ed è stato davvero molto bello vedere l’interesse di chi ha partecipato ad un appuntamento speciale, che ci piacerebbe ripetere in futuro”.

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