Un importante ruolo istituzionale

Il presidente. Il Presidente del Consiglio è l'organo centrale nell'organizzazione del Consiglio e gli compete un importante ruolo istituzionale che svolge in piena indipendenza e imparzialità, con il solo scopo di garantire i diritti di tutti i consiglieri assicurando il rispetto delle minoranze.

La particolare maggioranza di voti richiesta per la sua elezione è da porre in relazione con la sua posizione di organo neutrale che rappresenta l'intera Assemblea. E in forza del carattere rappresentativo diretto del Consiglio, il Presidente ha anche un importante ruolo di rappresentanza esterna.

Per questa elezione devono essere presenti in aula almeno 24 consiglieri (martedì nelle due elezioni erano 22) su 35, ossia i due terzi. E poi, perché il nome di un consigliere prevalga deve ottenere, con voto a scrutinio segreto, la maggioranza assoluta dei consiglieri, quindi 18 voti su 35.

Il precedente. C'è un solo precedente, nella storia del Consiglio provinciale, di Presidenza dell'aula non attribuita nella prima seduta dell'assemblea legislativa dopo le elezioni provinciali. Risaliamo al 1998: i trentini votarono il 22 novembre e alla prima seduta d'aula, la vigilia di Natale, non fu raggiunto il “quorum strutturale” dei due terzi.

La seduta fu rinviata dal presidente provvisorio – il consigliere anziano Mario Cristofolini della Margherita dellaiana – e il Consiglio fu riconvocato il 4 gennaio 1999, quando però andò in scena la ripetizione dello stesso schema: quorum carente per ben due volte, assemblea riconvocata ulteriormente, per il 4 febbraio. In quel frangente accadde che lo stesso presidente provvisorio – contrariamente alle iniziale attese – fu infine eletto presidente del Consiglio provinciale, grazie anche al supporto esplicito di settori della minoranza consiliare stessa.

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