“Ha un minuto?”

Vigilia della Domenica delle Palme. Siamo già pronti in sacristia con i chierichetti per uscire per la Messa. Arriva una signora: “Padre, può confessarmi?”. “Ma, veramente stiamo già uscendo per la Messa”. E quella di rimando: “Ma, a me basta un minuto!”. Mi scappa la risposta: “A me, no! Non mi basta un minuto”. Le faccio presente che ero appena uscito dal confessionale dopo oltre due ore.

No, non basta un minuto per celebrare un sacramento che è incontro con il Signore e la sua misericordia, nell’ascolto del nostro vissuto e soprattutto della sua Parola. E lo sappiamo bene, per esperienza, noi preti, che quando ti dicono che è una cosa veloce, poi invece saltano fuori problemi e situazioni che richiedono un ascolto e un dialogo sereno e prolungato. Il vicino Anno della Misericordia chiede a noi sacerdoti una disponibilità grande per far incontrare con calma e serenità i fedeli con il Padre misericordioso che in Cristo offre non una semplice e immediata assoluzione dal sapore di “amnistia”, ma il dono dello Spirito Santo che rinnova il cuore e la vita.

L’altra sera sto iniziando il Vespro con la gente prima del Messa; arriva un giovane: “Padre, mi può confessare?”. “Sì, volentieri; prega con noi e dopo la Messa, sono a disposizione”. Niente da fare il penitente, “veloce” e con l’urgenza del perdono immediato, sparisce subito e lascia il povero prete con l’amaro in bocca e pensa: “Non ti avevo detto di no! Ti avevo chiesto di pregare insieme per celebrare bene quell’incontro con la misericordia di Dio”. E ti viene voglia di dire: che ne pensi, Papa Francesco? Cosa dovevo fare? L’Anno della Misericordia ci aiuterà a conoscere, a capire, a riscoprire e a celebrare meglio – sacerdoti e fedeli – anche questo Sacramento.

dongi

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