Uno schiaffo in faccia

Suona come uno schiaffo in faccia alle speranze di migliaia di aspiranti “nuovi italiani” il rinvio sine die della legge sulla cittadinanza. Sulle ragioni – o sragioni – politiche che hanno determinato lo slittamento del provvedimento che avrebbe introdotto una forma di “ius soli” temperato – offrendo certezze a ragazzi e ragazze figli di immigrati presenti da anni in Italia – si sofferma con chiarezza di esposizione Paolo Pombeni a pagina 31. Non si può non concordare con il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, che in un editoriale ha scritto che il rinvio “è il risultato amaro della propaganda meschina e a tratti odiosa” scatenata “sul piano politico e mediatico”. Di vittoria “dell’indecisione e dell’incapacità di risolvere i problemi reali del Paese” parla mons. Gian Carlo Perego, direttore pro-tempore della Fondazione Migrantes e arcivescovo di Ferrara-Comacchio: “Dietro questo rinvio c’è la paura di affrontare un tema che certamente divide la società civile, che è, però, in democrazia un tema sul quale i politici non possono che essere responsabili”.

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