Umanità bambina

La novità non è in Cielo. ma su questa terra. Non è di Dio, ma è nostra, dell’Uomo

E' vero: a Natale nasce, è nato Gesù Bambino. Ma, se ci pensiamo meglio, più di Lui siamo nati noi: è nata l'Umanità Bambina. La novità non è in Cielo ma su questa terra. Non è di Dio ma è nostra, dell'Uomo.

Il Verbo era in principio, e stava felice presso Dio ed era Lui stesso Dio. E tutto quel che esiste è stato fatto per mezzo di Lui e mai senza di Lui. Anzi in vista di Lui siamo stati fatti, non solo ad inevitabile Sua immagine ma addirittura a voluta totale somiglianza. L'umanità è creata perché vi irrompa il divino nel massimo di pienezza possibile. E il Verbo si riveste di carne perché questa pienezza sia visibile e non rimanga sul tavolo di Famiglia della Trinità Santa. E' lo sbarco del divino sulla terra. La novità avviene sulla Terra. Siamo noi che finiamo di essere semplici creature di un'invenzione celeste e diventiamo Figli attraverso la carne dell'Incarnato. In Cielo con il Bambin Gesù si realizza un progetto con una piccola particolare aggiunta contenuta, quaggiù, in una mangiatoia. In terra miliardi di soggetti sono promossi Figli di Dio. In Cielo Uno si fa uomo. In terra miliardi son fatti il più possibile simili a Dio. Il Natale straripa, esonda di noi! Il punteggio è a favore nostro, schiacciante!

Lui lo sapeva. Noi no. Oggi possiamo saperlo se i credenti ce lo trasmettono, e se vogliamo accogliere il lietissimo annuncio. In Cielo se ne parlava da sempre (anche tra angioletti ingelositi?), in terra nessuno neppur immaginava. Dio in sé non aveva alcun motivo e neppur possibilità per un nuovo nascere. Il fiocco rosa è sulla nostra culla.

Il Cielo scende dolcemente su noi ed il corporeo lievita al Cielo.

Benvenuta Umanità Bambina e Divina. Grazie Bambin Gesù.

“Tu scendi dalle stelle”, cantavamo. Ma la distanza tra Verbo Eterno e Verbo Incarnato è infinitamente minore a quella tra homo sapiens-sapiens e Figlio di Dio. Figlio che vede il Padre come il Padre stesso si vede, felice della medesima sua felicità. "E se Figli anche Eredi".

Buon Natale, Bambin Gesù! Ma sappi che questo tuo natale lo devi a noi.

Non per niente sei figlio dell'uomo. Senza di noi non ti incarnavi e non nascevi! E non dirci che sei venuto di tuo per motivi prevalentemente negativi, riparativi, che dir si voglia, come salvarci dall'inferno, restaurare la gloria del Padre, placare la sua ira, rimediare alle immense offese di un infinito Offeso, consolare il suo pianto, restaurare l'ordine costituito, risparmiarci sofferenze, instaurare il regno di sano Bengodi. Dillo chiaro che, senza escludere qualcosa di questo, avevi scrutato nel Padre il desiderio, la volontà, la passione che fossimo come Voi. Questa è stata la tua missio e il tuo Battesimo e nessuno ti ha fermato!

Ed è stato il nostro vero Natale. La Creazione non ci sarebbe stata se non in vista di questo. Che l'umanità restasse umanità non sarebbe stato giustificabile alla ragione e alla giustizia. Troppe sofferenze per raggiungere un qualche Limbo pallido come lo Sceol. E non sarebbe stato soprattutto sopportabile al Cuore di Dio perché l'Amore dona tutto e non si ferma a metà. Perciò il vero Natale dell'Umanità nella pienezza del suo essere Bambina è questo tuo venire avvolto nei panni dalle mani di una di noi che ti accoglie tra noi. Sei il primo a Betlemme ma non sei l'unico, sei determinante ma non sei il beneficiario. Il Natale è nostro, è per noi e siamo noi che nasciamo alla Vita Eterna. Tu sei nato alla vita terrena (ben magro guadagno in sé) perché nascessimo alla tua. Supremo guadagno. E allora: “Buon Natale Umanità Bambina!”.

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