Kino sugli schermi di Trento

Sarà proiettato martedì 6 marzo al cinema “Vittoria a Trento alle 20.30 il film documentario dal titolo “¡Viva Kino! Attraverso Deserti senza frontiere tra Messico e Stati Uniti,dedicato al gesuita Padre Eusebio Francesco Chini. Il documentario firmato da Lia Beltrami e prodotto da Aurora Vision con la collaborazione di Trentino Film Commission, Associazione Culturale P. Eusebio F. Chini, Fondazione Sant’Ignazio, Gesuiti – Provincia Euro-mediterranea ha avuto il patrocinio dalla Santa Sede.

La proiezione sarà introdotta da un incontro speciale con Jorge Ivan Gutierrez, playmaker della Dolomiti Energia Aquila Basket e della Nazionale messicana, per una testimonianza oltre le frontiere…

 Il documentario – che gode della colonna sonora originale di Alberto Beltrami – s'avvia al seguito di Maria, giovane istruttrice di Rodeo, scopre le origini della devozione diffusa in tutto il Messico verso padre Kino. Suo padre, Josè Luis, e gli zii da decenni compiono pellegrinaggi a cavallo sulle rotte del padre del deserto. Con loro, c’è anche il ranchero scrittore Richard Collins, dell’Arizona. La loro amicizia, in nome di padre Kino, supera anche il muro più degradante lungo il confine.

Durante le cavalcate Maria impara a conoscere le missioni fondate da padre Kino, le sue scoperte geografiche, astronomiche, in agraria, il suo essere stato il primo a costruire il sistema del ranch, ma anche fondatore dello stato dell’Arizona e grande apostolo dei Tohono O’Odham, i Pima, il “popolo del deserto”. Si trova immersa nei colori della festa di Magdalena de Kino, tra centinaia e centinaia di “fedeli a cavallo”.

Maria compie anche un viaggio interiore, che la porta a confrontarsi con l’attualità molto dura delle regioni di confine. La vita dei Tohono O’Odham è molto difficile e l’ipotesi dell’estensione del muro, che taglierebbe in due le loro terre, è incombente. Il deserto percorso dai traffici dei narcos, ha cambiato il volto di una terra dura ma stupenda. Il dramma dei deportati e dei clandestini, che vede infrangersi tante vite umane, è lì davanti a loro. I centri di accoglienza compiono un lavoro sovraumano e sono intitolati a padre Kino, la Kino Border Initiative.  Maria e gli altri cavalieri, seguendo i passi di Kino, ci raccontano la storia del gesuita venuto dalla Val di Non, e insieme la complessità di un mondo contemporaneo pieno di contraddizioni, ma che proprio da padre Kino trae ispirazione per andare avanti con speranza.

 

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