Casa del Clero accreditata

Dal 10 dicembre opera all’interno del Sistema Sanitario Provinciale. Un riconoscimento al supporto sanitario e assistenziale che salvaguarda la specificità

Si apre una nuova fase di rilancio nella storia pluridecennale della Casa del Clero, fondata come ente morale già nel 1943, attiva dal 1974 presso l’ex seminario minore e inaugurata nel 2009 nell’ala sinistra del Seminario diocesano con l’annesso giardino ristrutturato due anni fa.

Dopo un iter avviato dalla Giunta precedente e dopo una valutazione eseguita nell’autunno scorso, ora una delibera provinciale datata 10 dicembre 2018 attribuisce alla Casa del Clero l’accreditamento istituzionale come “Comunità residenziale per religiosi” per un totale di 30 posti letto: può quindi operare in nome e per conto del Servizio Sanitario Provinciale percependo una quota – 35 euro al giorno per ogni persona – da parte del finanziamento sanitario provinciale. Accompagnato da un contratto, che obbliga a programmazione e controllo delle prestazioni erogate, l’accreditamento è concesso in via provvisoria per un anno: potrà essere confermato dopo un’ulteriore verifica nel settembre prossimo.

In sostanza, la Casa del Clero è potenzialmente gestore di un riconosciuto servizio pubblico tramite un accordo che ne tutela la specificità e ne garantisce il rispetto dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi.

Spiega il nuovo direttore Marco Maines: “L’accreditamento riconosce il lavoro di qualificazione e aggiornamento compiuto in questi anni anche sul piano dell’assistenza sanitaria e assistenziale e nello stesso tempo rispetta con requisiti flessibili la sua particolarità che è quella di mantenere un ambiente familiare, ricco di attenzione e calore umano verso sacerdoti che dopo aver speso la loro vita per la gente trentina hanno ora bisogno di assistenza e di cure”.

I 30 sacerdoti trentini destinatari delle prestazioni sono non autosufficienti e non assistibili a domicilio, ammessi sulla base di una valutazione attuata dall’UVM del Servizio Territoriale: per altri 17 posti la non autosufficienza è parziale oppure si prevede un periodo di sollievo o assistenza temporanea.

Il nuovo Consiglio di amministrazione è presieduto dal vicario per il Clero don Ferruccio Furlan (vicepresidente Cecilia Niccolini, consiglieri don Vittorio Zanotelli, don Nicola Belli e Marco Maines) e sottolinea lo stretto legame dei sacerdoti con il seminario: “Per loro vuol dire rimanere dentro la casa dove sono cresciuti e da cui sono partiti. Qui possono mantenere, anche in una situazione di limitazione fisica, un margine sempre vivo di vita religiosa e spirituale insieme agli stessi seminaristi, con le parrocchie di origine, continuando ad offrire nella preghiera e nella solidarietà reciproca il loro contributo”.

La rinnovata “Carta dei Servizi” esprime bene anche la volontà di essere una Casa aperta – senza limiti rigidi di orario fra l’altro – alle famiglie, alle comunità e anche al territorio. Significativi sono anche i progetti per un servizio stabile dei seminaristi e per una sperimentazione di alternanza scuola lavoro con alcuni istituti superiori cittadini.

L’autorizzazione e poi l’accreditamento da parte della Provincia rispecchiano anche la crescita costante sul piano dei servizi sanitari e assistenziali, nel rispetto delle procedure anche nelle fasi delicate di urgenze ed emergenze, nonché con l’attenzione dovuta al momento – per ogni anziano sempre traumatico – dell’accettazione nella struttura. Per ogni anziano viene redatto un Piano Assistenziale Individualizzato condiviso, per quanto possibile, con l’ospite, mentre lo specifico servizio di animazione spirituale è curato con dedizione e sensibilità da don Olivo Rocchetti, che prosegue il lavoro svolto negli anni da don Alberto Carotta. Si va consolidando, anche grazie alla presenza dell’associazione AVULSS, la rete dei volontari – circa una quarantina – per i quali è prevista un’attività formativa specifica.

Con il suo organico, composto di un medico coordinatore, 6 dipendenti più una fisioterapista, la disponibilità di altri operatori in convenzione con la cooperativa FAI e di alcune apprezzate religiose camilliane, la Casa del Clero affronta una stagione in cui i bisogni sono destinati a crescere per l’età media dei sacerdoti: “Quest’accreditamento provinciale – sottolinea il responsabile amministrativo del Seminario Franco Debiasi – costituisce un riconoscimento ma anche un sostegno importante affinché la nostra struttura possa incrementare la qualità del servizio erogato nel rispetto della sua peculiare missione”.

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