Il testamento biologico è legge

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Il testamento biologico è legge. Dopo il via libera dalla Camera di aprile, ieri il testo è stato approvato dal Senato con 180 voti a favore, 71 contrari e 6 astenuti. Favorevoli Pd, M5S, Mdp e Sinistra italiana.

La legge stabilisce che “nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata”, su cui si basa “la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico”. La legge vieta ogni forma di accanimento terapeutico.

Ogni persona maggiorenne “in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi”, attraverso le Dat, le disposizioni anticipate di trattamento, può esprimere le proprie preferenze sui trattamenti sanitari, consentire o rifiutare terapie e trattamenti, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. 

Le Dat, sempre revocabili, sono vincolanti per il medico e ” “Il medico – si legge nel testo – è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario e, in conseguenza di ciò, è esente da responsabilità civile e penale. Viene comunque riconosciuta al medico la possibilità di essere obiettore di coscienza.

La legge introduce anche lo strumento della pianificazione condivisa della cure.

“Non possiamo riconoscerci in questo testo –  ha detto  il direttore dell’Ufficio Cei per la Salute, don Massimo Angelelli. – La legge tutela i medici sollevandoli da ogni responsabilità, tutela le strutture sanitarie pubbliche, tenta di ridurre la medicina difensiva spostando sul malato l’onere della responsabilità delle scelte, ma sembra poco efficace nella tutela dei sofferenti. Sono molte le incertezze nella applicabilità di questa legge”.

Sentiamo il teologo don Bruno Tomasi. (ascolta qui sotto)

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