Defibrillatori obbligatori, la Fipav punta tutto sugli allenatori

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Si torna a parlare di defibrillatori dopo che domenica, in Puglia, un ragazzino di 13 anni è morto per un attacco di cuore dopo una partita di calcetto. Nell’area sportiva di Trinitapoli non c’era un defibrillatore. Per legge entro il 20 luglio tutte le società sportive italiane si devono dotare di questo apparecchio e di personale in grado di utilizzarlo sia per gli allenamenti sia per le partite.

Se da una parte il mondo dello sport trentino si è opposto alla normativa, cercando di fare pressing per una modifica alla legge, dall’altra i comitati provinciali stanno correndo ai ripari. La Federazione pallavolo, ad esempio, per incentivare la messa in regola delle società, ha deciso di riconoscere ai suoi 300 allenatori il certificato di abilitazione al pari di un qualsiasi altro corso di aggiornamento obbligatorio.

Il punto di vista di Pino Mazzon, ex presidente della Fipav trentina e attuale consigliere federale

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