Donazioni organi, “Una scelta in comune”

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Ad oggi sono 2mila 890 le dichiarazioni di volontà sulla donazione degli organi registrate nei Comuni trentini.   Il 90% i è favorevole, il 10% si oppone.

Sono i dati del primo anno dall’attivazione di “Una scelta in comune” nella Provincia di Trento ovvero della possibilità di esprimere il consenso o il diniego alla donazione di organi o di tessuti dopo la morte al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità. La campagna è promossa da Provincia autonoma di Trento, Azienda provinciale per i Servizi sanitari, Consorzio dei Comuni trentini, in collaborazione con il Centro nazionale trapianti, sulla base anche di quanto previsto dalla normativa vigente, e ha visto fino ad ora l’adesione di 23 Comuni trentini, una lista che è in continua crescita.La generosità dei trentini si è poi tradotta anche in realtà e quindi in donazioni di organi: nel 2016 la provincia si è attestata al secondo posto, fra le regioni italiane, per donazioni effettive in rapporto al numero di abitanti, con 19 prelievi multiorgano e solo 2 opposizioni. Nel 2016 i pazienti trentini che sono stati sottoposti a trapianto sono stati 26, di questi 10 per il fegato, 12 per il rene e 4 per il cuore. Attualmente vi sono 13 pazienti in attesa di un trapianto di fegato, 28 per il rene, 2 per cuore e 3 per polmone. Non esistono limiti di età: in particolare reni e fegato, prelevati da donatori di età molto avanzata, a volte anche superiore a 80 anni, sono frequentemente idonei a essere prelevati e trapiantati.
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