Qua la zampa!

La pet therapy è una terapia complementare che affianca quella farmacologica ed è capace di sviluppare potenzialità inedite e creative di relazione

L’animale è una risorsa, un ponte tra l’ospedale e la realtà esterna

Si lasciano osservare, toccare, accarezzare, trasmettendo senso di protezione e affetto. Percepiscono il disagio, il dolore, l'ansia dei piccoli pazienti e, calmandone la paura, aiutano ad affrontare lo stress e l'angoscia che comportano diagnosi difficili da capire e trattamenti medici pesanti, trasformando l'ospedale da luogo traumatico a contesto in cui è possibile fare belle esperienze.

Da un anno e mezzo, gli animali dell'associazione Zampa Amica onlus di Villazzano fanno parte delle terapie prescritte per la cura di bambini affetti da malattie rare e croniche che implicano frequenti ricoveri in Day Hospital pediatrico all'Ospedale Santa Chiara di Trento e alla pet therapy – la terapia consistente in Interventi Assistiti dall'Animale (IAA) – è stato dedicato un convegno a livello nazionale, "L'animale in supporto ai bambini e agli adulti ospedalizzati: progetti ed esperienze", svoltosi venerdì 5 febbraio nell'auditorium, pieno, dell'ospedale.

"Se la pet therapy fosse un farmaco, sulla ricetta leggeremmo che consente la riduzione dello stress e il controllo del dolore, oltre a generare emozioni positive, migliorando la qualità della vita e il benessere psicosociale e fisico dei pazienti", ha dichiarato in apertura la direttrice del reparto di Pediatria, Annunziata Di Palma -. Vi sono infatti modifiche neurofisiologiche e ormonali implicanti diminuzione dell'ansia e della percezione del dolore che portano a considerarla una terapia complementare che affianca quella farmacologica, capace di sviluppare potenzialità inedite e creative di relazione in bambini affetti da patologie oncologiche, disabilità, autismo".

"Lo scetticismo verso l'ingresso di animali in ospedale dipende dalla scarsa conoscenza degli effetti benefici derivanti dal rapporto che cani e gatti addestrati sanno instaurare con i malati", ha commentato Katia Bertoldi, promotrice della giornata di sensibilizzazione e informazione e presidente di Zampa Amica onlus, associazione attiva sul territorio dal 2010, che attualmente opera in 10 strutture tra centri per bambini, scuole, asili-nido, case di riposo.

"Gli animali mediano l'impatto con l'ospedale e i dottori, dando supporto emozionale a bambini che soffrono di isolamento affettivo perché, a causa della malattia, sono allontanati dalla propria casa, dalla scuola, dagli amici – hanno spiegato Linda Meneghello, medico pediatra del S. Chiara, e Sara Bellone, psicologa AIL (Associazione italiana contro le leucemie) presentando le esperienze di IAA -; bambini che sono costretti a cambiare abitudini e a vivere emozioni forti, sottoposti a procedure dolorose, invasive che modificano il corpo e medicazioni settimanali che però sono sopportate meglio se effettuate il mercoledì, quando arriva Katia con i suoi amici quattro zampe".

Oltre a consolidare il lavoro di squadra per far sì che la famiglia non sia un soggetto passivo di cure – "ci prendiamo cura non solo di un corpo malato, ma dei bambini e dei loro genitori" -, l'obiettivo è estendere il progetto anche ad altri reparti. Che il contatto con gli animali sia una risorsa reale è provato infatti da dati scientifici come emerso dagli studi effettuati dalla dottoressa Gloria Pelizzo, primario di Pediatria al Policlinico San Matteo di Pavia e dalla dottoressa Ginevra Fiori, medico responsabile di Reumatologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze con riferimento a pazienti adulti affetti da una malattia cronica, la sclerosi sistemica.

"In un luogo come l'ospedale dove tutto è programmato e sotto controllo – hanno spiegato la dottoressa Francesca Mugnai e il dottor Klaus Peter Biermann dell'Ospedale Meyer di Firenze, un modello per la sanità pubblica con la sua esperienza quindicennale -, l'animale introduce una dimensione istintuale, ludica, creativa diventando strumento di mediazione emotiva e di narrazione di sé attraverso una relazione di cura autentica che permette al bambino di esprimere sentimenti di paura e aggressività, ritrovando serenità e consentendo l'affidamento fiducioso ai medici".

Bambini e anziani sono più esposti al rischio di contrarre infezioni, ma oltre a valutare caso per caso, esistono specifiche raccomandazioni e protocolli medici da rispettare e parte della giornata è stata dedicata anche alla formazione rispetto alle norme igienico sanitarie nelle strutture ospedaliere e alle nuove linee guida emesse recentemente dal Centro di Referenza Nazionale per la Pet Therapy di Padova in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie.

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