Vaccini, pressing sul Consiglio

Nuova audizione per l’associazione Vaccinare informati. L’associazione chiede alla Provincia di non escludere nessuno e alla politica di tutelare quanti hanno già subito “reazioni avverse”

Un appello alla Provincia affinché recepisca il decreto nazionale sull'obbligo vaccinale senza escludere fin dalla primavera i bambini cosiddetti "non conformi" dagli asili nido e dalle scuole materne: lo ha rivolto nuovamente l'associazione Vaccinare Informati, incontrando martedì 23 mattina la Quarta Commissione del Consiglio provinciale di Trento, competente in materia sanitaria e sociale.

I rappresentanti dell’associazione hanno ribadito le richieste già presentate per il settore istruzione alla Quinta Commissione lo scorso 18 gennaio e contenute in un corposo documento, che si concludeva con l’invito a costituire un tavolo di lavoro congiunto fra le istituzioni, il Consiglio provinciale, le associazioni e i gruppi e comitati locali per la libera scelta, per dare concreta applicazione in tempi brevi alle molte questioni poste, prima fra tutte la non esclusione dei bambini dai servizi per l'infanzia e l'eliminazione di ogni attuale e possibile futura discriminazione. Richieste espresse anche il giorno prima, mercoledì 17 gennaio, al Palazzo della Regione dai rappresentanti delle maggiori associazioni provinciali in materia di libertà di scelta vaccinale, comitati e gruppi di genitori, provenienti da tutto il Trentino, alla conferenza dei Capigruppo provinciali, mentre nelle stesse ore il consiglio provinciale trattava una mozione della minoranza sugli stessi temi.

L’approssimarsi dell’apertura delle iscrizioni alla scuola dell'infanzia per l'anno scolastico 2018/2019 – da giovedì primo febbraio a venerdì 9 febbraio – per i bambini residenti o domiciliati in provincia di Trento che compiono il terzo anno di età entro il 31 gennaio 2019, per la prima volta possibile anche on line accedendo al portale www.servizionline.provincia.tn.it, rende più stringente e attuale la questione: la conformità vaccinale è infatti requisito per l’accesso alla frequenza del servizio di scuola dell’infanzia. Effettuata l’iscrizione, il bambino dovrà pertanto risultare in regola con gli obblighi vaccinali (attraverso vaccinazioni o iscrizione ai calendari vaccinali o eventuale documentazione di esonero, omissione o differimento delle stesse). E le famiglie dei bambini che non risultano in regola saranno invitate a regolarizzare la posizione vaccinale entro il 10 luglio 2018, pena l’esclusione della frequenza scolastica.

Dopo aver precisato ai membri della Quinta Commissione di non essere contro le vaccinazioni, ma piuttosto a favore di un'informazione corretta e completa in materia, gli esponenti di Vaccinare informati hanno sottolineato con testimonianze a più voci come le reazioni ai vaccini obbligatori possano variare da individuo a individuo risultando talvolta dannose o gravemente dannose per la salute del bambino. L’associazione ha ribadito la propria convinzione che la vaccinazione a tappeto sia sbagliata perché non rispetta le famiglie che, valutati i possibili effetti sui propri figli, non se la sentono di esporli ad altri rischi. Secondo l'Associazione la farmacovigilanza presenta lacune nella raccolta di dati e confonde tra evento avverso e reazione avversa: mentre il primo va segnalato, ma non necessariamente è dovuto al vaccino, la reazione avversa è chiaramente riconducibile al farmaco inoculato.

La politica, hanno rimarcato gli esponenti di Vaccinare informati, dovrebbe sforzarsi di armonizzare le esigenze individuali e l’interesse pubblico, senza “sposare” aprioristicamente le esigenze delle aziende farmaceutiche che producono e commercializzano i vaccini. Quanto al decreto nazionale che ha introdotto l'obbligatorietà delle vaccinazioni, per l’associazione esso è nato a prescindere da un confronto tra le parti e le diverse posizioni in materia. Vaccinare informati ha quindi ribadito alla IV Commissione la richiesta alla Provincia Autonoma di Trento di rendere l’impatto del decreto nazionale il meno dannoso possibile per la popolazione trentina, di promuovere un dibattito equilibrato su questo tema, di non escludere in corso d'anno i bambini dagli asili nido e dalle scuole materne che già frequentano da mesi, e di non marginalizzare le famiglie che non vaccinano i figli come se si trattasse di untori. Tanto più, hanno sottolineato, che il decreto ministeriale non prevede l’esclusione di questi bambini da nidi e materne se non a partire dal 2019-2020. Dunque l’attuazione di questa misura non dovrebbe scattare né quest’anno né il prossimo. Da ultimo, l’associazione ha suggerito che la Provincia di Trento dovrebbe dare attuazione al decreto come è stato fatto in altre regioni, ad esempio il Friuli – Venezia Giulia, per permettere ai bambini non vaccinati di completare normalmente il loro percorso nei nidi e nelle materne, anche perché non costituiscono alcun pericolo per gli altri.

Il presidente della IV Commissione, Giuseppe Detomas, al termine dell’audizione ha espresso apprezzamento per il senso di responsabilità con cui l’associazione Vaccinare informati ha rappresentato le proprie posizioni, auspicando il ripristino di un rapporto di fiducia tra cittadini e politica a partire da alcuni capisaldi irrinunciabili, compreso il riconoscimento dei diversi ruoli di ciascuno.

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