Al Museo con Šebesta

Con “La giornata del fondatore” si festeggiano i 50 anni del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

Domenica 11 novembre, giorno di San Martino, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina celebra il cinquantesimo della propria fondazione con una giornata di festa dedicata all’ideatore e fondatore del Museo, l’etnografo trentino-boemo Giuseppe Šebesta (Trento 1919 – Fondo 2005), protagonista negli anni sessanta di una grande vicenda culturale che lo pone di diritto, per originalità e per rigore metodologico, ai vertici della museografia etnografica europea.

Nel corso della giornata, dalle 10 alle 18, ispirata ad analoghe “giornate del fondatore” che si celebrano in altre importanti realtà museali europee, come per esempio all’Ashmolean di Oxford, al Museo di San Michele si terranno laboratori didattici, visite tematiche interattive e spettacoli per rievocare, attraverso il rapporto diretto con gli allestimenti del maestro, l’atmosfera particolare, il senso di meraviglia e di novità di quel giorno lontano di inizio novembre 1968 quando, con gli auspici dell’allora presidente della Provincia senatore Bruno Kessler, che di Šebesta fu mentore e sostenitore, il Museo, dopo due anni di grande lavoro sul territorio, venne per la prima volta aperto al pubblico.

Verranno così rivisitate una serie di attività e di percorsi particolarmente cari a Šebesta: la via dei mulini, la via del rame, le scritte dei pastori, la via delle malghe, la via del legno, mentre con la tessitrice Franca Vanzetta sarà possibile vedere l’antico telaio in funzione, lo stesso che adoperava Šebesta per le sue leggendarie dimostrazioni didattiche. Presenti anche altri due temi molto cari a Šebesta: quello della grande civiltà fluviale, il mondo delle zattere, in collaborazione con il Museo degli zattieri del Piave, fondato dallo stesso Šebesta, e quello dell’amata “valle dei giganti” la val dei Mòcheni, in collaborazione con il Bersntoler Kulturinstitut/Istituto culturale mòcheno, che della ricerca condotta in valle da Šebesta folklorista ed etnografo è certamente un erede importante. Sarà inoltre possibile visitare l’archivio privato che Šebesta ha lasciato al Museo, e che ancora attende quanti vorranno dedicarsi a studiarlo, e le due sale che all’opera a tutto campo di Šebesta il Museo ha voluto dedicare.

Scienziato e artista, pittore e illustratore, Šebesta ha anche lasciato un segno nel teatro di figura, nel cinema d’animazione, nel fumetto. Nella giornata, saranno quindi presenti al Museo alcuni artisti che si sono ispirati a Šebesta per i propri lavori: si vedranno Šebesta a fumetti, con l’apprezzato cartoonist trentino Fulber, quindi le leggende dell’Uomo selvatico e delle Anguane, premiatissimi rendering della narrativa šebestiana realizzati dal compudesigner Andrea Foches e infine, dal vivo, lo spettacolo “Le dita di Fuoco” di Luciano Gottardi (ore 11.30), che ha ripreso i temi del fortunato libro per l’infanzia di Šebesta “Venti fiabe di valli trentine” per trasformarli in uno spettacolo di burattini.

Interessante anche la proposta musicale (ore 16), con La Vecchia Mitraglia all’inaugurazione e soprattutto con il Coro Anthea a voci miste diretto da Quinto Canali, che ha rielaborato un’antica melodia popolare boema per farne un canto per Šebesta, dal titolo “Batte il maglio”.

L’ingresso al Museo è gratuito.

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