Come si prepara un genocidio

Scolastique Mukosanga. Segnatevi questo nome e se avete occasione leggete il suo ultimo libro (il primo tradotto in italiano) uscito da poco (Nostra Signora del Nilo, ed. 66thand2nd, pp. 216, 16 euro). “I genocidi – osserva Scolastique – non sono mai un incidente. Si preparano per lungo tempo. Non sono un momento di follia o di smarrimento, ma il frutto di una manipolazione. Tutti in Rwanda, vittime e carnefici, siamo stati manipolati per oltre trent’anni”.

Precedentemente questa giovane scrittrice ruandese aveva scritto La femme aux pieds nus (La donna dai piedi nudi) dedicato alla madre massacrata nel 1994 e Inyenzi ou les cafards (Inyenzi o gli scarafaggi): così venivano chiamati i tutsi.

Nostra Signora del Nilo è ambientato negli anni ’70 in un prestigioso college dove si prepara la futura classe dirigente del Rwanda, un luogo esclusivo e d’élite. Eppure già si intravvede il nascere dei germi nefasti del razzismo che già covavano nella società ruandese e che questa giovane scrittrice richiama e fa rivivere con esemplare lucidità d’analisi sociale e di introspezione psicologica nelle studentesse che frequentano la scuola. Discriminare l’altro da sé, il diverso, l’appartenente ad un’altra etnia giudicata inferiore: ciò che vent’anni dopo avrebbe provocato il genocidio dei più deboli. Una patologia tutt’altro che debellata ancora oggi.

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