Guerra Bianca, inuagurato Punta Linke

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Inaugurato nel fine settimana il museo di Punta Linke. Il recupero del sito è iniziato nel 2008 ed ha portato all’apertura del museo più alto d’Italia, dedicato alla Guerra Bianca.

Punta Linke, nel gruppo Ortles–Cevedale, con i suoi 3632 metri di altitudine, durante la Grande Guerra fu una delle postazioni austro-ungariche più alte e più significative sul piano logistico dell’intero fronte. Dotata di un doppio impianto teleferico era collegata da una parte al fondovalle di Pejo e dall’altra nel cuore del ghiacciaio dei Forni; il vicino Rifugio Vioz era sede del comando di settore.

Con la fine della guerra venne abbandonata dalle truppe che vi erano di stanza ma il ghiaccio e le particolari condizioni atmosferiche hanno conservato l’intero sistema di apprestamenti allo stato originale fino ai giorni nostri.

dott. Franco Nicolis, Direttore Ufficio Beni archeologici Provincia autonoma di Trento (ascolta qui sotto)

Gli interventi di recupero hanno puntato a preservare l’integrità del sito, da oggi aperto alle visite del pubblico. E’ in gestione al Museo della guerra di Peio, che con guide alpine e volontari accompagna i visitatori attraverso una galleria scavata nella roccia e nel ghiaccio, un magazzino e una baracca in direzione del Vioz, testimonianza della vita dei soldati in alta quota. Il percorso è stato attrezzato per garantirne agevolmente l’accesso. In corrispondenza dell’ingresso principale, sul versante occidentale, è stato realizzato un terrazzino con parapetto.

Oltre al recupero delle strutture e alla ricollocazione dei reperti negli ambienti interni, il percorso di visita è stato completato con il recupero filologico della palificata telefonica che serviva la stazione di Punta Linke,

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