Il meglio dei libri di montagna

"La lezione del freddo" conquista la vetta. La proclamazione da parte della giuria presieduta dallo scrittore Enrico Brizzi nell'ambito del Trento Film Festival

Al Trento Film Festival la montagna buca il grande schermo, ma diventa protagonista anche sulle pagine di carta grazie al Premio Itas del libro di montagna, tornato nella sua 44a edizione, visto l'ottimo riscontro ricevuto con l'edizione precedente, al formato annuale. È Roberto Casati con La Lezione del Freddo a trionfare nella sezione migliore opera narrativa;  La Cresta Infinita di Sandy Allan si aggiudica il premio per la migliore opera non narrativa e L’Uomo Montagna del duo francese Gauthier-Fléchais diventa la prima graphic novel a vincere la sezione narrativa per ragazzi.

Sono state complessivamente 63 le opere pervenute (46 le case editrici partecipanti). Grande adesione anche per Montagnavventura, che premia i racconti scritti da giovani autori tra gli 11 e i 26 anni: più di 650 i racconti inviati alla giuria. “Mai come quest’anno c’è stato fra i giurati un fertile confronto per assegnare i premi, segno che alla quantità delle proposte si accompagna un’indubbia qualità” ha affermato il presidente della giuria, Enrico Brizzi, sottolineando anche il prezioso appoggio di Paolo Cognetti (vincitore del Premio ITAS per la narrativa nel 2017 con tre mesi d’anticipo sulla vittoria allo Strega) alla giuria composta da Leonardo Bizzaro, Lorenzo Carpanè, Linda Cottino, Danilo Zanoni, Gian Mario Villalta, Claudio Bassetti, Luana Bisesti. La premiazione si è svolta lo scorso 27 aprile.

La lezione del freddo di Roberto Casati (Einaudi), migliore opera di narrativa, racconta l'esperienza di una famiglia che si consegna al lungo inverno del New England, rigido e prodigo di neve oltre ogni immaginazione, “rampa di lancio per un'avventura collettiva, una serie inesausta di epifanie che coinvolge adulti, bambini e l'indimenticabile French dog Blacky”. “La giuria – si legge nella motivazione – non ha avuto dubbi sulla qualità straordinaria – stilistica, ed etica – di questo testo di filosofia pratica che si lascia godere come un romanzo. (…) Come lettori non possiamo fare altro che ringraziare Casati per avere condiviso con noi l'indagine sul valore cognitivo del freddo, le preziose riflessioni sul nostro avvenire e le spassose reazioni di Blacky, che adora il calore come una divinità; in quanto giurati siamo orgogliosi di assegnargli la palma di vincitore del Premio ITAS 2018”.

La cresta infinita di Sandy Allan (Alpine Studio) documenta l'ascensione dell'autore insieme a Rick Allen sulla vetta del Nanga Parbat lungo la Mazeno Ridge, la più lunga cresta dei quattordici Ottomila. “In un librettino smilzo di 177 pagine è raccontata una delle imprese himalayane più folli dell’ultimo trentennio” recita la motivazione “come fosse un viaggio appena un po’ disagevole sei-settemila metri più in basso, senza alzare i toni, sempre con un pizzico d’ironia. Un magnifico esempio per i resoconti di spedizione di tanti loro colleghi alpinisti, quando l’opinione di sé stessi comincia a crescere più alta della montagna”.

Prima graphic novel a vincere nella sezione narrativa per ragazzi, L’uomo montagna (Alpine Studio) di Sevérine Gauthier & Amélie Fléchais racconta, sullo sfondo della relazione tra un nonno e il suo nipotino, la comunione tra uomo e natura “con efficacia visionaria”. La definizione in sintesi della giuria: “Un gran libro illustrato, con un ricco immaginario grafico e dai tratti moderni, da gustare tavola dopo tavola, che non mancherà di conquistare gli adulti al pari dei più piccoli”.

La giuria ha inoltre segnalato altre due opere significative: L’attraversamento invernale delle Alpi (MonteRosa Edizioni) di Alberto Paleari per la sezione narrativa e Il peso delle ombre (Gabriele Capelli Editore) di Mario Casella per la sezione non narrativa. Menzione speciale per Echi nel Silenzio – Paesaggi della Grande Guerra dal Garda al Pasubio (Publistampa edizioni), del trentino Andrea Contrini. Si tratta di un libro fotografico che propone quasi duecento fotografie a colori, che raccontano i luoghi della cosiddetta “Guerra bianca”.

Parallelamente al Premio Itas è stato assegnato anche il Premio Montagnavventura, il progetto formativo rivolto alle scuole che ogni anno invita i giovanissimi a trascrivere le emozioni della montagna all’interno di un concorso a loro dedicato. Nella sezione ragazzi 11-15 anni si è aggiudicata il premio Jenny Bonetti (14 anni, Trento) con il racconto L’inferno sulla Terra. Il premio Montagnavventura sezione 16-26 è stato assegnato, invece, a Giacomo Ruaro (26 anni, di Costabissara – VI) con Il Puzzone, Maria Letizia Boscagin (17 anni, Albaredo d'Adige – VR) con Un grigio, malinconico acquerello e Paolo Bursi (24 anni, Buttapietra – VR) con Profumo di Provenza.

I due premi Aquila Studens 2018, con il quale Itas premia le due migliori tesi di laurea sullo studio della montagna e dell’ambiente alpino in ogni aspetto naturale, umano, storico e letterario, sono stati assegnati a Gian Gabriele Della Torre per la tesi triennale “Stima della sostenibilità economica negli alpeggi della Val Dossana” e Maria Martini Barzolai per la tesi magistrale “Alte Dolomiti: fallimento di governance in un network di destinazione in Comelico”.

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