La scuola “salvata” dai genitori

Sarà la cooperativa “Sacra Famiglia” a gestire la storica scuola elementare di via della Saluga. Le suore: “Calano le vocazioni, ma questi laici sono un segno della Provvidenza”

“Per il nostro Istituto religioso, costretto a lasciare Trento, il dispiacere più grande sarebbe stata la chiusura della Scuola. Ora invece sappiamo che potrà continuare a svolgere il suo ruolo educativo con la stessa ispirazione cristiana”. C'è sollievo e riconoscenza nelle parole di suor Lia Tonelotto, superiora delle Piccole Suore della Sacra Famiglia e per pochi mesi ancora dirigente della scuola elementare fondata 110 anni fa e cresciuta negli anni in un servizio apprezzato dalle famiglie della città. Dal prossimo anno scolastico sarà la Cooperativa di genitori “Sacra Famiglia” (la denominazione vuol marcare la continuità) a gestire l'istituto paritario di via della Saluga con i suoi 130 alunni suddivisi in cinque classi, otto insegnanti e cinque collaboratori: “Nessuno degli alunni si è ritirato, famiglie e docenti hanno appoggiato questa nuova fase, tanto che abbiamo già molte iscrizioni alle prime classi dell'anno successivo”, anticipa la superiora che il 2 giugno saluterà Trento con le altre .. consorelle, riconoscente alla Provvidenza per un passaggio sviluppatosi con serenità, forse anche esemplare per altre realtà simili.

“La ricerca avviata due anni fa – spiega suor Lia – ci ha portato a individuare alcune famiglie sensibili alla nostra scuola e in particolare un papà, che è uomo di scuola, insegnante preparato e motivato cristianamente”. E' il prof. Marcello Sottopietra, tre figli (il più piccolo ancora alla “Sacra Famiglia”), che ha preso aspettativa e si è poi licenziato dalla scuola statale per poter anticipare e guidare questa transizione. “Assieme a mia moglie, dopo un lento discernimento, ho valutato che questa proposta c'interpellava anche come sposi cristiani. Con l'appoggio convinto di altri genitori, dopo aver visionato altre esperienze simili avviate fuori provincia, abbiamo costituito la cooperativa ufficializzata in un incontro con le famiglie all'inizio di quest'anno scolastico”. E' significativo che il personale docente abbia condiviso questa nuova gestione “salvImage1a scuola” e il fatto che l'Istituto religioso – per abbattere le spese di gestione – metta gratuitamente tutto lo stabile a disposizione della cooperativa. Spiega a proposito suor Lia, con parole da incorniciare: “Ci piace pensare che questi beni non siano di nostra proprietà: come li abbiamo avuti in dono in passato dalla Provvidenza attraverso l'impegno delle nostre consorelle e altri benefattori così oggi in questo modo le ritorniamo alla Chiesa per il suo servizio educativo alla società”.

Qualche progetto è già sulla carta: “Abbiamo intenzione di valorizzare i locali non adibiti ad aule in un servizio al territorio che possa garantirci la sostenibilità economica anche per il futuro”, spiega Sottopietra, alle prese con gli adempimenti burocratici legati al “passaggio”: nei prossimi mesi la Cooperativa costituita da 33 soci potrà allargare la base sociale e darsi una nuova presidenza. “Sarà importante – osserva Sottopietra, primo dirigente laico della nuova gestione – lavorare in rete con gli altri istituti cattolici che pure attraversano un periodo delicato”.

“Mi piace leggere questa vicenda – è la conclusione magistrale di suor Tonelotto – come un segno della Provvidenza. Se le vocazioni delle nostre famiglie religiose vanno calando, dalla necessità vediamo però sorgere l'impegno di cristiani laici che sanno mettersi in gioco per dare continuità alle nostre opere, portando avanti lo stile educativo proprio della Scuola Cattolica”.

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