Le natività di Felix Deflorian

32 opere esposte nelle cantine e stalle di Casa Jellici fino a domenica 6 gennaio

L’Associazione amici del presepio di Tesero, nel decimo anniversario dalla scomparsa di Felix Deflorian, vuole ricordare la sua figura e la sua attività presepistica con l’esposizione Felix Deflorian e la magia del presepio proponendo una serie di opere tra le più significative, la maggior parte già esposte in varie occasioni sia a Tesero che in altre mostre in giro per l’Italia e nel mondo dove l’associazione è stata invitata.

Le cantine e stalle di Casa Jellici saranno contorno ideale per valorizzare 32 opere che ripercorrono la vita artistica dello scultore e pittore teserano.

Inaugurata domenica 9 dicembre la mostra sarà aperta da sabato 22 dicembre a domenica 6 gennaio con orario 14.30 – 19. Sarà il fiore all’occhiello della tradizionale manifestazione natalizia “Tesero e i suoi presepi” con il grande presepio in piazza Cesare Battisti, fin dal 1965 vero simbolo del Natale non solo a Tesero ma nell’intero Trentino, e il percorso nel centro storico dove, fra le decine di presepi allestiti, oltre 30 parteciperanno anche al concorso promosso dall’Amministrazione comunale e dal Comitato manifestazioni locali con il supporto logistico dell’Associazione amici del presepio che è intitolata proprio a Deflorian.

Felice, in arte Felix, nasce a Tesero nel 1936 e fin da piccolo dimostra una predisposizione per l’arte figurativa ben presto viene indirizzato con insistenza del parroco del paese Giovan Battista Dellantonio a frequentare la locale scuola d’arte dove impara i primi rudimenti dell’arte della scultura e di anatomia.

Avvia la sua attività di scultore nel 1962 ed apre anche il proprio negozio. Nel laboratorio crea dei lavori d’artigianato in legno ma affianca a questa attività un lavoro più personale e di ricerca sia in scultura che in pittura. Evolve un suo stile riconoscibile che comunque cambia a seconda delle tematiche che affronta.

Una di queste è sicuramente quella della natività e del presepio che sente in modo costante e particolare nell’arco di tutta la sua attività e vita. Non è un caso che la sua prima scultura sia stata una pecora e l’ultima il trittico a rilievo esposto in Vaticano nel 2008.

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