Come un cantiere “per un lavoro educativo di qualità” – è l’immagine del titolo dell’assemblea annuale tenutasi domenica a Ravina – la Federazione delle scuole materne si rinnova nel suo direttivo, riconfermando come capocantiere il presidente uscente Giuliano Baldessari. Nella linea con la “continuità” costruita negli incontri dei 20 circoli di coordinamento con i 133 presidenti delle scuole associate (gli insegnanti sono 1055), Baldessari ha presentato un bilancio puntuale delle priorità affrontate, premettendo che le scuole materne sono ancora “luoghi in cui costruire democrazia, cittadinanza, senso di responsabilità in una prospettiva anche etica e sociale, luoghi in cui far crescere le comunità”. Aldilà delle incombenze burocratiche sempre più complicate è questa idealità che sostiene i gestori delle “scuole della comunità” e il loro servizio – come ha ricordato il vicario generale don Marco Saiani nella Messa animata dal coro della Federazione – contribuisce ancora a rendere più ricche e gratuite anche le relazioni nelle nostre comunità”.

Nella sua relazione Baldessari ha recuperato opportunamente i condivisi Orientamenti provinciali sul tema dell’educazione religiosa, “un terreno che si fa a volte scivoloso con risposte che oscillano tra l’ignorare ciò che i bambini si chiedono e ci chiedono e il dare risposte dogmatiche e univoche. Secondo Baldessari “entrambe le posizioni – anziché permettere un interessante confronto dialettico, plurale e la generazione di riflessioni che si possono nutrire di storie, idee e identità anche molto diverse – mortificano, spengono, chiudono la naturale disposizione dei bambini a farsi e a fare domande profonde, domande di senso esistenziale. in un contesto pluralista”.

Nella rassegna dei progetti sperimentali si sono sottolineati quelli nella robotica, l’insegnamento della lingua straniera (il finanziamento dovrebbe essere garantito dalla nuova Giunta regionale), la partecipazione delle famiglie e l’innovazione tecnologica nella gestione.

Il progressivo calo di iscritti – attualmente i bambini sono 7.751, erano 8.905 solo quattro anni fa – pone anche nella fascia 3 – 6 anni problemi non facili di gestione del sistema, con necessari adeguamenti. Ne ha parlato il presidente della Provincia Fugatti, all’esordio con la Federazione, che ha riconfermato sostegno al sistema e, a proposito de denatalità, ha detto: “Dobbiamo intervenire, perché è certo un problema culturale, ma anche un problema legato alle opportunità. Dobbiamo sostenere le giovani coppie che intendono avere figli. Abbiamo già ridotto i costi del tempo prolungato negli asili, ma ovviamente non basta, allo studio ci sono alcuni provvedimenti per introdurre assegni di natalità, che non siano una tantum, e poi nel campo della conciliazione fra i tempi della famiglia e quelli del lavoro.

Sono intervenuti anche l’assessore comunale Chiara Maule – che ha chiesto a Fugatti attenzione alle dinamiche multietniche nelle nostre materne – e il presidente della Federazione nazionale FISM Luigi Morgano che ha confermato il ruolo leader del Trentino a livello nazionale.

I nuovi eletti nel direttivo sono: Juri Galli (Ala), Tiziana Leonardi (Alta Valsugana), Maurizio Scotton (Borgo Valsugana), Bruno Bertol (Cles 1), Modesto Inama (Cles 2), Elena Chisté (Giudicarie esteriori), Alessandro Calliari (Mezzolombardo), Augusto Calzà (Mori), Franco Dallagiacoma (Predazzo), Edvige Pellegrini (Riva del Garda), Roberto Festi (Rovereto e Vallagarina), Valentino Travaglia (Sarche), Elisabetta Cetto (Trento 1), Micuele Vullo (Trento 2), Stefano Plotegheri (Trento 3), Mario Holler (Val di Cembra), Sandro Tagliaferri (Valle del Chiese), Valeria Alessio (Val Rendena), Ginetta Aimi (Val di Sole) e Damiano Trotter (Valsugana e Primiero). I consiglieri federali sono don Lamberto Agostini, Giovanni Antonio Benedetti, Lorenzo Biasiori, Sandro Lochner, Gianfranco Postal e Laura Tardivo. Massimo Frizzi e Renato Micheluzzi revisori dei conti. Paolo Mezzena, Carlo Tamburini e Filippo Tranquillini collegio dei probiviri.