Morelli scolpisce la sete di ogni uomo

“Sulla cengia di roccia oltre la rischiosa fenditura protende braccia e mani per far conca alle gocce”. E’ questa definizione poetica a svelare “L’assetato” nelle parole del prete scultore don Marco Morelli. Un’opera bronzea scelta e commentata dall’amico don Marcello Fatina – martedì 6 novembre a Nomi nell’inaugurazione della mostra di sculture voluta dal Comune – perché esprime il bisogno di ogni uomo “di avere sete e di dissetarsi, di ricorrere ad una sorgente, che non sempre compare”. Un’opera che con quella figura smilza e allampanata conferma la preferenza di Morelli per la verticalità “slancio dell’uomo, per arrivare al cielo e liberarsi del peso della terra”. Ma la capacità di “svelare ciò che è essenziale” – secondo Farina nel senso di Schopenhauer “togliere un velo” – è propria dell’intenzionalità artistica di Morelli, a partire dalla consapevolezza che “nessuno di noi basta a se stesso”. E’ lo stesso desiderio insopprimibile che guida ogni uomo e ogni donna a tendere verso l’altro, a dialogare, attraverso le porte dell’anima e anche del corpo.

Ne sono espressione le “grandi mani” che caratterizzano le opere dello scultore di Canezza, che ha ringraziato i presenti provenienti anche da Trento, Pergine e Savignano, la frazione lagarina dove presta la sua collaborazione pastorale molto apprezzata: “Per me – ha ripetuto il docente – la scultura è felicità autentica, attingo alla filosofia, alla poesia e alla Bibbia e rimango concentrato con il pensiero sull’oggetto che si sta creando nella lenta lavorazione con le mani”. E ogni mostra è nuova, come le ultime opere nel candore purissimo del marmo bianco, materiale che ha riportato Morelli al suo maestro preferito: Michelangelo.

Riconoscente il sindaco di Nomi, Rinaldo Maffei, che ha voluto la mostra nella suggestiva Sala del Granaio (aperta fino al 25 novembre dalle 16 alle 19, fine settimana anche 10-12) come offerta culturale che prevede anche due meditazioni nei prossimi venerdì alle 17.30: il 9 novembre con Morelli sulle arti, il 16 novembre con Farina sul tema “Mai senza l’altro”.

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