Nipio, il neonato rivoluzionario

Il dottor Dino Pedrotti torna in libreria per quello che considera il suo “testamento spirituale”

A 86 anni il dottor Dino Pedrotti non si stanca di studiare e di arricchire la sua personale visione del mondo e della cultura. E lo fa dall’altezza che gli è da sempre congeniale, quella dei bambini. Anzi, di un neonato ben preciso – forse un personaggio-simbolo delle centinaia che ha visto nascere anche prematuri, e poi accompagnato – che ha scelto di chiamare Nepio. Un nome che, dal latino latino nepius, qualifica colui che non sa ancora parlare, quindi che non ha nemmeno voce per difendere i propri diritti e le proprie naturali ed elementari attese.

Questo suo libro “A B C della vita”, voluto dall’editore Luigi Reverdito, può essere considerato il testamento spirituale del neonatologo più famoso del Trentino, recentemente premiato anche a livello nazionale. “Guardare il mondo a misura di bambino – ripete Pedrotti anche nell’introduzione di questo volume che segue le fortunate edizioni dei “Bimbi, vivi, sani e felici” avviate con Vita Trentina – è per me l’unico schema mentale che ci aiuta a vedere un mondo futuro semplificato: un mondo in cui prevarrà l’Essere sull’Avere e l’Apparire, i veri diritti dei più deboli su quelli dei Grandi, la razionalità degli istinti sulle facili emozioni”.

Con un’intuizione degna del suo passato di educatore scout, il dottor Dino immagina che sia proprio uno dei suoi neonati a tirargli il camice e a interrogarlo sul futuro della…categoria. E quel neonato avrà una carica rivoluzionaria, forse l’unica in grado di cambiare un pochino il mondo.

Ma come si fa a dar voce a un bambino? Pedrotti lo ha fatto per tutta la vita, ma qui ancora ci prova attingendo anche alle acquisizioni più recenti delle neuroscienze e stigmatizzando alcuni luoghi comuni, per lui nocivi. Come l’ambiguità con cui troppo spesso si parla di amore e gli si toglie quella dimensione razionale che pure è importante.

Un testo in cui il padre degli “Amici della Neonatologia trentina”, promotore anche del “Gruppo trentino di volontariato”, esprime in sintesi la sua visione anche spirituale della vita, concludendo queste pagine con un affettuoso ricordo della moglie. Leggendo queste pagine molti trentini ritroveranno il loro neonatologo di fiducia e si lasceranno interrogare sulla grammatica della vita.

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