Reperti archeologici in alta montagna

Bolzano – Un appello per il corretto recupero dei reperti in alta montagna. L’iniziativa riunisce il Museo Archeologico dell’Alto Adige, l’Ufficio Beni archeologici della provincia di Bolzano, il Club Alpino Italiano (CAI) e l’Alpenverein Südtirol (AVS): una cooperazione nata nell’ambito della mostra temporanea “FROZEN STORIES – Reperti e storie dai ghiacciai alpini”.

“Quando si tratta del ritrovamento di reperti nei ghiacciai, l’archeologia si affida all’aiuto di persone che trascorrono il proprio tempo libero in alta montagna o vi si trovano per motivi professionali. Solo se si dà comunicazione dei rinvenimenti è possibile recuperarli correttamente, analizzarli, conservarli e infine renderli accessibili alla collettività nei musei”. Lo ha dichiarato Florian Mussner, assessore provinciale ai Musei.

“Da millenni – si legge nell’appello – gli uomini lasciano le loro tracce in alta montagna. Guerre, scambi commerciali, caccia, passione alpinistica: i motivi che li possono avere spinti in alta quota sono molteplici come le storie che si celano dietro ogni singolo reperto. Vi chiediamo di aiutarci a rintracciarle e a conservare i reperti segnalandoci ogni oggetto di possibile interesse storico”. Seguono le istruzioni su come comportarsi quanto ci si imbatte in oggetti di varia dimensione, tenendo presente che “i reperti archeologici dovrebbero essere recuperati da inesperti solo in caso di necessità. Infatti, la posizione originaria dell’oggetto spesso ha un’importanza scientifica eccezionale. Inoltre c’è il rischio che un recupero frettoloso e improvvisato danneggi il reperto”.

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