Teresina, il segreto di una vita

Un libro da leggere e diffondere nelle scuole

Ci sono libri che rimangono nella mente, non si scordano. Il viluppo di vicende che vi si narrano rimandano infatti a storie più generali, in questo caso a vicissitudini che molte famiglie hanno vissuto nel corso del Novecento, e prima ancora, nei decenni precedenti, quando l’emigrazione era una costante per sopravvivere e cercare fortuna – una vita degna – altrove.

Teresina, il segreto di una vita (Curcu & Genovese ed. pag.238, 15 euro.) non sfugge a questo canovaccio. L’ha scritto Fabiola Crosina, giovane scrittrice trentina (è nativa di Tiarno in valle di Ledro) scrittrice per passione ed infermiera per professione. Già nel suo precedente “Sul cuore nudo della terra, la mia vita tra i Samburu” (2013) dove narra della sua esperienza “africana” in una tribù tra le meno conosciute – affascinanti -, Fabiola Crosina aveva dato prova di una notevole vena letteraria – come del resto in manifestazioni e concorsi dove ha eccelso -, sebbene vi si intravedesse un narrare per larghi versi volenteroso, ma in parte ancora acerbo.

Ora invece con “Teresina” si direbbe che Crosina abbia raggiunto la piena maturità, stilistica e di contenuto. Attinge alle cronache familiari – una storia di emigrazione, le fatiche dei giorni, la variegata famiglia patriarcale come era uso una volta -, ma il contenuto diventa universale, valido per tutti, dalla microstoria alla Grande Storia, da un microcosmo di periferia al “mondo grande e terribile”. Si mescolano tematiche del tutto attuali e struggenti, mai banali, l’emigrazione e la guerra – entrambe come cesura brusca a fronte di tenaci legami e affetti perduranti nel tempo; le vite dei paesi e come si comunicava allora, lunghe lettere, la bella scrittura, ricolme di nostalgie e speranze.

La dimensione diacronica è fondamentale nel susseguirsi delle pagine di questo libro, ma è come se ad ogni momento – al volgere degli eventi, rapide sequenze di un film inedito – si potesse scorgere la sincronia degli eventi di oggi, la stessa nostalgia, le medesime speranze; necessaria, la speranza – ad ogni latitudine e per ciascuna persona- come l’aria per respirare.

“Teresina” è un libro da leggere e diffondere nelle scuole, tra le ragazze e i ragazzi che devono imparare, sono nel diritto di conoscere. Solo dalla memoria delle fatiche dei giorni trascorsi si può costruire un futuro di umanità piena, fraterna – sembra suggerirci delicatamente, con garbo e determinazione, la brava giovane scrittrice.

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