Il documento: Valori e proposte per una nuova Europa

Per dare risposta alla crisi che investe l’Italia, il Trentino e l’Europa intera, è indispensabile riscoprire i valori che hanno reso grande la nostra civiltà

LA ATTUALE CRISI RICHIEDE UN PROFONDO RINNOVAMENTO

La crisi economica, la disoccupazione, la crisi della famiglia e della natalità, la violenza, l’insicurezza nelle nostre città, la diffusione della droga, il gioco d’azzardo, la corruzione, insieme a tanti altri segnali – fra i quali anche un linguaggio talvolta violento e volgare – fanno riflettere sul nostro futuro e sul destino della nostra civiltà.

Sono venute meno le grandi concezioni ideali

Negli ultimi decenni del secolo scorso sono cadute le ideologie e le grandi concezioni ideali – non solo la visione spirituale e sociale cristiana, ma anche la fiducia illuminista nel progresso e i grandi ideali della cultura sociale laica – che avevano accompagnato l’uomo nella modernità.

Esse hanno ceduto il passo ad una mentalità materialista mentre il benessere ha suggerito all’uomo moderno che i valori non sarebbero più indispensabili; importante sarebbe solo appagare il desiderio di possedere tutti i beni che la società dei consumi può offrire.

La crisi economica e sociale ha fatto emergere la crisi di valori

La sensazione di autosufficienza ha generato un altro effetto: l’incapacità di affrontare le difficoltà della vita. Ecco allora che nel nostro tempo, dove la sicurezza economica e del lavoro è messa in crisi, ci troviamo senza un bagaglio ideale per affrontare la nuova realtà.

La “società liquida” è debole e insicura

Si è affermata una società individualista, frammentata, meno coesa, quella che i sociologi chiamano “società liquida”.

Essa presenta un minor numero di relazioni stabili e offre minori “certezze”: la sua cultura è relativista, senza “verità” condivise, ma dove ognuno ha la “sua” verità. Si esalta la libertà di pensiero e di azione, ma aumentano insicurezza e mancanza di responsabilità.

Occorre costruire una “speranza forte e attiva”

Vogliamo tuttavia avere uno sguardo positivo sulla realtà e affrontare costruttivamente i problemi. Abbiamo tutti la responsabilità di tracciare una visione di futuro e alimentare una speranza forte e attiva per realizzarlo.

OCCORRE RISCOPRIRE I VALORI

CHE HANNO RESO GRANDE LA NOSTRA CIVILTÀ

Alcuni fattori che hanno contribuito a formare la civiltà europea sono la religiosità, la moralità, la concezione di persona e di famiglia, la laboriosità, i grandi valori della democrazia e dei diritti umani.

Una sintesi armonica di valori laici e cristiani

In particolare I valori umani del cristianesimo e i valori della “ragione” illuminista costituiscono a nostro avviso l’anima della civiltà europea moderna. La costante dialettica fra queste due componenti ha fatto crescere i grandi valori civili (democrazia, diritti umani) che sono un faro” per tutto il mondo.

Una laicità “positiva”

Evitando di cadere nel laicismo auspichiamo una fruttuosa coniugazione fra valori civili di ispirazione illuminista e valori umani di ispirazione cristiana, in sintesi una laicità “ positiva” delle istituzioni, che orienta le scelte legislative riguardanti la vita delle persone e delle famiglie secondo valori dell’umanesimo cristiano declinati nella laicità.

Contemperare i valori della scienza e della tecnica con i valori dell’uomo e della natura

Allo stesso tempo è urgente recuperare un equilibrio tra i valori della scienza e della tecnica, e i valori dell’essere umano. Oggi sono in pericolo non solo la natura e il pianeta, ma anche l’uomo stesso.

AFFRONTARE L’EMERGENZA EDUCATIVA

Occorre impegnarsi per dare ai giovani valori diversi dal denaro e dal divertimento fine a se stessi; occorre far convergere il loro interesse verso i veri valori. La formazione ai valori umani è indispensabile per prevenire la droga, il bullismo, e tutte le varie forme di dipendenza o devianza.

Rivalutare la spiritualità e l’etica

In questo contesto è essenziale rivalutare la spiritualità, componente ineliminabile dell’uomo, che ha un ruolo determinante per l’educazione. Essa fornisce la forza interiore per il rispetto delle norme ed ha perciò un ruolo decisivo anche per i valori civili. A nostro avviso occorre una ripresa della spiritualità e della cultura dei valori e in questa ottica è auspicabile valorizzare l’insegnamento della religione e dell’etica nelle scuole.

ALIMENTARE UNA NUOVA IDEALITÀ PER L’ EUROPA

Siamo eredi, in quanto europei, di un grande patrimonio di civiltà – sintesi del pensiero greco, romano ed ebraico cristiano – e abbiamo la responsabilità di conservarlo e farlo crescere per noi e per l’intera umanità.

L’Europa ha bisogno di una nuova idealità che si ponga l’obbiettivo di una crescita di civiltà e offra una forte motivazione all’azione culturale e politica.

Il carattere specifico della “civiltà europea

Questa idealità è anche il frutto della consapevolezza che, anche all’interno dell’Occidente, la “civiltà europea” è una realtà specifica e originale, nella quale meglio si è realizzata la sintesi di sviluppo economico, progresso scientifico, democrazia e stato sociale.

L’umanità ha bisogno di una Europa più incisiva: per la pace, per uno sviluppo economico più equilibrato, per l’affermazione dei diritti dell’uomo e della donna in tutto il mondo.

Una nuova identità europea, plurale e aperta

Le diverse appartenenze – locale, nazionale ed europea – fanno ormai parte della vita quotidiana; esse non sono alternative, bensì complementari nel formare una nuova identità europea, plurale e aperta.

Essa coinvolge “patrie” nazionali e heimat” locali ed è portatrice di una “civiltà” fra le più avanzate nel mondo, consapevole di avere una grande responsabilità nell’orientare lo sviluppo della famiglia umana.

La proposta di una “CONFEDERAZIONE D’EUROPA”

come comunità di Popoli di valori laici e cristiani per lo sviluppo e la civiltà

L’Europa Unita è il nostro futuro

E’ impensabile affrontare le sfide poste dal mondo globale soltanto con lo Stato nazionale. E’ urgente portare a compimento il progetto dell’Europa Unita. Solo attraverso di esso i nostri popoli possono reggere il confronto con i soggetti mondiali emergenti (Russia, Cina, Islam, Africa..).

L’EUROPA DEVE ESSERE “DEI POPOLI”

L’“Europa dei popoli” rispetta l’identità, la cultura e il ruolo delle nazioni che la costituiscono. Essa non è la somma di nazionalismi, ma piuttosto l’espressione di una comunità di popoli con le loro identità storiche e culturali, che realizzano una superiore unità, più ampia, diversificata nonché aperta a nuovi apporti.

Una Confederazione di Stati

La nuova Europa non dovrà essere centralistica e burocratica, come l’attuale Unione, ma organizzata con criteri di sussidiarietà e con una struttura confederale (come ad esempio, fatte le debite proporzioni, la Confederazione Svizzera). L’Europa dovrebbe assolvere a quelle funzioni che i singoli Stati non sono in grado di svolgere da soli (politica estera, difesa dei confini, politica monetaria, ecc., ) mentre le altre dovrebbero restare di competenza nazionale pur nel quadro di indirizzi di carattere generale formulati a livello confederale.

ABBIAMO BISOGNO DI UNA EUROPA POPOLARE E SOCIALE

L’Europa Unita deve essere “popolare” non solo per valorizzare le identità dei popoli che la costituiscono, ma anche per fare una politica “popolare”, fedele alla democrazia e alla partecipazione, e che dia risposta alle esigenze basilari dei cittadini: sviluppo, lavoro, famiglia, sicurezza, ecc..

  • Creare sviluppo e lavoro

Serve una Europa che sostenga gli Stati nelle politiche di sviluppo e investimento, al fine di attivare la ripresa economica e la creazione di nuove opportunità di lavoro.

E’ indispensabile riorganizzare il bilancio e destinare maggiori risorse agli investimenti e al sostegno di piccole e medie imprese. Occorre ridurre incisivamente la fiscalità sulle imprese e operare una revisione delle procedure amministrative per contenere i costi del prolungamento dei tempi di attuazione.

  • Dare sostegno sociale

Una Europa popolare implica che sia anche “sociale” e solidale, cioè che operi in modo che i singoli Stati possano assicurare ad ogni cittadino un minimo di sostegno sociale in caso di difficoltà. Di fronte ai fenomeni di repentino impoverimento spesso indotto dalla globalizzazione selvaggia, è urgente predisporre un adeguato sistema di sostegno sociale.

Più in generale è indispensabile preservare e assicurare a tutti i cittadini i servizi sanitari, di assistenza e pensionistici basilari.

  • Operare per la sicurezza

L’ Europa deve sostenere lo Stato nel creare le condizioni affinché ogni cittadino possa sentirsi sicuro a casa propria e nel proprio Paese. Ciò richiede innanzitutto una cultura di rispetto delle regole, norme più adeguate ed efficaci, severità nel farle rispettare, dotazioni di personale e di mezzi per assicurare una ordinata vita civile. Per quanto riguarda la difesa da minacce esterne e tenendo presente la più recente evoluzione geo-politica, si dovrebbe quanto prima pervenire ad un esercito comune europeo.

  • Una immigrazione ordinata e una accoglienza compatibile

Occorre combattere il traffico di esseri umani, potenziare i corridoi umanitari e sviluppare accordi fra Stati per una immigrazione regolata. La difesa dei confini esterni deve essere assunta dall’Europa e non lasciata alle scelte mutevoli dei singoli Stati.

L’immigrazione va regolata nei limiti delle possibilità reali di accoglienza. Queste vanno poi concretizzate con progetti di integrazione occupazionale, culturale e sociale. Occorre infine che l’Europa investa in un ampio progetto di sviluppo per l’Africa che avrà positivi ritorni anche in campo economico.

RINASCITA DELL’EUROPA, RIPRESA DELLA FAMIGLIA

E’ illusorio pensare che la crisi demografica dell’Europa possa essere compensata dall’immigrazione. L’Europa farà crescere la propria civiltà soltanto se avrà la forza vitale di rigenerarsi. Solo così potrà fruttuosamente integrare altri popoli, altrimenti ne sarà sommersa.

Una concreta politica per la famiglia e la natalità

Alla luce di quanto sopra, abbiamo bisogno di un cambiamento sostanziale delle politiche familiari e di una incentivazione della natalità.

Occorre una ripresa culturale del matrimonio e della famiglia naturale, unitamente a provvedimenti legislativi ed economici che favoriscano le condizioni – in primo luogo le opportunità di lavoro – affinché i giovani possano assumere impegni di vita familiare.

UNA EUROPA CHE TORNI PROTAGONISTA NEL MONDO

Il popolo” europeo deve tuttavia, prima di tutto, ritrovare fiducia in se stesso e nel proprio destino. A tal fine è essenziale anche la ripresa della spiritualità cristiana e della cultura delle virtù e dei valori.

L’obbiettivo è una Europa più incisiva nel mondo, che operi per la soluzione dei conflitti e promuova fattori economici e sociali di civiltà.

In un’epoca di grave pericolo di conflitto mondiale, il primo obbiettivo è svolgere un ruolo essenziale di moderazione e di pacificazione.

La finanza a servizio dell’economia

Una ulteriore “missione” dell’Europa è operare per conseguire un sistema economico finanziario più equilibrato, cercando di arginare i processi di speculazione e di sfruttamento indotti dai gruppi monopolistici mondiali.

La grande finanza deve servire e non sfruttare l’economia. Le concentrazioni di ricchezza da una parte e l’aumento di nuova povertà dall’altra, richiedono una decisa azione di riequilibrio del sistema economico finanziario globale, che solo un soggetto di dimensioni continentali come l’Europa può promuovere e sollecitare.

Una tappa storica decisiva

L’Europa è messa a dura prova dalla globalizzazione, dalla trasformazione tecnologica e dalle nuove diseguaglianze. Per vincere questa sfida c’è bisogno di un supplemento di visione ideale e di passione civile: la visione di una Europa che si impegna per la crescita di umanità e di civiltà, e la passione di costruire una nuova Europa confederale, popolare, sociale, di valori laici e cristiani, che torni protagonista nel mondo per lo sviluppo e la pace.

IL RUOLO DELL’ITALIA, DEL TRENTINO, DI CIASCUN CITTADINO

Non solo l’Italia – Paese costituente la Comunità Europea – ma anche il Trentino – che in Alcide De Gasperi ha dato all’Europa uno dei suoi padri fondatori – sono chiamati a dare il loro apporto per portare a compimento questo progetto.

Anche ciascuno di noi è chiamato a dare un suo contributo, innanzitutto esercitando il diritto di voto alle elezioni.

C’è un altro importante compito da svolgere: acquisire la consapevolezza che la rinascita culturale, economica e politica dei popoli europei potrà essere promossa con il costante impegno di conoscere e coltivare i grandi valori che sono alla base della nostra civiltà. Essi ne costituiscono infatti il più importante ed elevato patrimonio, e rappresentano il migliore investimento per il nostro futuro.

Contributo elaborato da:

Emma Angheben, Claudio Barbacovi, Romano Da Col, Renato Osti, Adriano Paoli, Antonio Saccoman, Vittorio Tonazzo,

del Gruppo di riflessione sui valori sociali (presso Villa S. Ignazio)

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