Partiti, semplificate le vostre norme

Rispondo all’invito di Remo Vanzetta su Vita Trentina del 14 gennaio (“In attesa del voto, vorrei idee dal basso”), invito fatto proprio dal giornale, di inviare contributi per “favorire la partecipazione al voto e far crescere la democrazia”.

Negli anni passati ho partecipato a quattro consiliature comunali, intervallate da periodi di volontariato a Roma e a Trento, in favore di tossicodipendenza, malati di AIDS, problema degli alloggi, poveri, azione missionaria, etc..

Da tempo ormai non partecipavo alla vita dei partiti politici, occupandomi dei problemi dei poveri. Recentemente tuttavia sono stata convinta da un amico a iscrivermi all’UPT-Unione per il Trentino di Donatella Conzatti.

In questa persona ho trovato l’idealità che cercavo: linearità dell’azione; rispetto delle forme e della sostanza della democrazia; efficacia dei risultati; dedizione personale  nonostante gli impegni di famiglia (è madre di tre bimbi) e di lavoro. Tuttavia è bastato poco per vederla contrastare da arrivismi, personalismi, accordi di sottobosco, gestioni parallele, invidie, discriminazioni di genere. Purtroppo ho constatato che queste cattive prassi sono presenti un po’ in tutti i partiti. Quindi, che fare? Non andare al voto? No di certo, è la mia ferma e convinta risposta! Andare al voto e votare non per quel partito ma per “quella persona” che  abbia dimostrato con i fatti di sapere liberare i partiti da queste malattie.

Ciò anche perché la “politica dei sempre eterni” è solo autoreferenziale e non riesce ad adeguarsi ai tempi. Fatta questa premessa, alla Nuova Politica (le maiuscole non sono utilizzate a caso), chiedo la semplificazione delle norme che regolano la vita dei partiti.  Infatti da ciò deriverà la democrazia formale e sostanziale della vita politica e la garanzia di una corretta trasmissione ai governanti delle istanze originarie della gente.

Il patrimonio della vecchia politica ha tuttavia un valore che non va disperso. E qui penso all’amico con cui ho lavorato per anni, Lorenzo Dellai che mi auguro rimanga a Trento  per mettersi al servizio dei tanti volontari che operano intelligentemente in favore dei poveri e delle grosse problematiche sociali attuali: i senzatetto; “l’accoglimento, la protezione, la promozione e l’integrazione degli immigrati” (così Papa Francesco); gli invisibili”; i senza lavoro; i senza futuro.

Francesca Ferrari

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