La risposta indonesiana ai cambiamenti climatici

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Il territorio indonesiano non è altro che un enorme arcipelago. A dire il vero, si tratta dell’arcipelago più grande del pianeta, con 17mila isole. Viene lambito da due oceani, l’Indiano ed il Pacifico, è diviso tra due continenti, Asia ed Oceania, e la sua area marittima è quattro volte più grande del suo entroterra. È quindi facile capire perché questo Paese asiatico sia particolarmente attento ai cambiamenti climatici, dovendo affrontare il pericolo dell’innalzarsi degli oceani, dell’aumento della temperatura superficiale dei mari e della perdita della casa di più di 42 milioni di comunità entro il 2050.

L’Indonesia, Stato membro dell’Accordo di Parigi, sta quindi chiamando a raccolta tutti gli Stati isolani, gli Stati distribuiti in arcipelaghi, i piccoli Stati isolani in via di sviluppo e tutti gli Stati costieri ad incontrarsi nel 2017 per la prima Conferenza dei Stati isolani ed arcipelaghi sulla sostenibilità degli Oceani. Creare un luogo di dialogo tra Paesi che affrontano gli stessi problemi economici e climatici è infatti di fondamentale importanza secondo il governo indonesiano, nonostante Sofyan Djalil, Ministro indonesiano per la pianificazione spaziale e del territorio, si sia dichiarato ottimista che il suo Paese adempia agli obiettivi stabiliti dall’Accordi di Parigi e limiti i disagi che i suoi cittadini dovranno affrontare a causa dei cambiamenti climatici. Stimando che nel 2030 il 70% degli Indonesiani vivrà in aree urbane, il governo ha infatti già iniziato a lavorare su uno sviluppo urbano efficace, con particolare attenzione ai piani di evacuazione in caso di disastri naturali, che diverranno sempre più frequenti.

Un altro Paese asiatico che si sta notevolmente concentrando sullo sviluppo urbano sostenibile è la Malesia. La sua “città foresta”, una nuovissima città verde isolana nel bel mezzo dell’Oceano indiano, tra Malesia e Singapore, sarà infatti completata entro il 2018. La sua completa indipendenza economia, le sue praticamente inesistenti emissioni di anidride carbonica ed i progetti di conservazione della biodiversità, ne fanno l’idea di città moderna, in perfetto equilibrio tra umanità e natura.

Camilla Perotti

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