Mai senza musica

Quattordici appuntamenti nel 58° cartellone sinfonico, al via da mercoledì 11 ottobre e il firmato da Daniele Spini

Ispirato dalla filosofia di Friedrich Nietzsche, che scrisse «Senza musica la vita sarebbe un errore», il direttore artistico dell’Orchestra Haydn Daniele Spini sottolinea ulteriormente nella nota introduttiva alla nuova stagione dei concerti che «Senza musica una società sarebbe più povera, anzi, ancora più povera, potremmo dire oggi». E la musica non mancherà certo tra le proposte del prossimo inverno: la stagione dell’Haydn prenderà il via mercoledì 11 ottobre alle 20.30 all’Auditorium di Trento, con un cartellone che come sempre terrà in considerazione il suo essere un’istituzione sinfonico-orchestrale situata geograficamente e spiritualmente tra due mondi, quello italiano e quello tedesco, cercando di offrire il meglio di entrambi. Si conferma anche in questa stagione una vocazione al classicismo viennese, con esecuzioni di Sinfonie di Haydn, Mozart e Beethoven, nonché di Concerti di Mozart e Beethoven. Da questa idea di fondo scaturiscono ulteriori “spunti”: sul versante viennese, il quarto grande autore, Schubert, sarà presente con l’“Incompiuta”, e poi due compositori intimamente legati a Vienna, eletta a domicilio per decenni, quali Anton Bruckner e Johannes Brahms. Del primo sarà eseguita la Sinfonia n. 1, opportunamente accostata alla Prima di Beethoven; del secondo le Sinfonie n. 1 e n. 4, le Variazioni su un tema di Haydn, op. 56a e il Concerto per pianoforte n. 1, eseguito dalla straordinaria giovane pianista pugliese Beatrice Rana diretta da Daniele Rustioni, a capo di un’orchestra ospite, l’Orchestra della Toscana. Ma la città di Vienna sarà presente anche sul versante modernista, con esecuzioni di ben due capolavori di Arnold Schönberg: Verklärte Nacht (Notte trasfigurata), e la Kammersymphonie (Sinfonia da camera) n. 2, autentici capisaldi del repertorio novecentesco.

Passiamo così al versante sud delle Alpi, ovvero all’Italia, della cui tradizione operistica settecentesca il grande clavicembalista-direttore pugliese Ottavio Dantone ci offrirà un’antologia incentrata essenzialmente su Vivaldi e Händel, il quale soggiornò a lungo in Italia. Sempre a un viaggio nel “Bel Paese”, avvenuto però più di cent’anni più tardi (1830/31), è legata la Sinfonia n. 4 di Felix Mendelssohn Bartholdy, mentre sul versante autenticamente italiano abbiamo la più bella delle Sinfonie d’opera di Verdi, quella della Forza del destino, eseguita sotto la direzione del direttore principale, Arvo Volmer.

Ancora sul fronte modernista avremo la prima esecuzione assoluta di un autore bolzanino, Marco Uvietta, primo di una lunga serie di musicisti italiani presenti nella stagione della Haydn. Ci sarà il veterano mattatore Michele Campanella, due strumentiste ormai affermatesi internazionalmente come Beatrice Rana e Anna Tifu, ue esponenti di strumenti “desueti” quali le percussioni (esplorato sistematicamente negli ultimi anni)come Ivan Mancinelli alla marimba e Domenico Cagnacci, timpanista di lungo corso dell’Orchestra Haydn. E ancora tre giovani direttori d’orchestra: Marco Angius, Michele Mariotti e Daniele Rustioni, ultimi esponenti di quell’autentica tradizione d’eccellenza italiana.Sul podio della Haydn ritroveremo l’estone Arvo Volmer, che da questa stagione inizierà il suo secondo triennio in qualità di direttore principale. Sotto la sua direzione ascolteremo nel concerto di apertura (mercoledì 11 ottobre, Auditorium di Trento, ore 20.30) la Settima Sinfonia del finlandese Jean Sibelius, la Prima Sinfonia di Brahms e Trisagion di Arvo Pärt.

Prosegue intanto la campagna abbonamenti: per informazioni tel. 0461.213834, www.haydn.it.

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