Stelvio, uno e trino

Non c'era bisogno di scomodare la Trinità, ma l'articolato, approvato recentemente dalla Commissione paritetica detta dei 12 a Roma, chiamata a definire, il 7 maggio scorso, la delega per la gestione del Parco dello Stelvio, tra le Province di Trento e di Bolzano, pare abbia fatta sua l'immagine corrente utilizzata dalla Chiesa per spiegare il rapporto trinitario. Le funzioni sono esercitate infatti dalle due Province e dalla Regione Lombardia, mentre unitaria resterà la configurazione dell'area naturalistica e la denominazione. Ovviamente la delega riguarda Trento e Bolzano chiamate comunque a confrontarsi con la Lombardia, con il ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare in caso di modifiche del perimetro del Parco.

Trento e Bolzano prima dell'approvazione del piano e del regolamento sono tenute ad acquisire preventivamente il parere del Comitato di Coordinamento che dovrà essere costituito con funzioni di indirizzo e di programmazione, composto da due rappresentanti per ciascun ente locale superiore, due rappresentanti del ministero dell'Ambiente e uno in rappresentanza dei comuni rientranti nel Parco per Trento, Bolzano e Regione Lombardia che devono a loro volta assicurare appropriate forme di consultazione e di partecipazione delle comunità locali, anche titolari di usi civici o di patrimoni collettivi, nonché delle associazioni e organizzazioni con compiti di promozione dello sviluppo sostenibile.

Il personale in servizio a tempo indeterminato presso il Consorzio del Parco al 31 dicembre 2013 è trasferito negli enti di gestione nel rispetto del trattamento giuridico ed economico goduto.

Alcune associazioni naturalistiche (Cipra, Italia Nostra, Lipu, WWF, Sat, Eppa e Mountain Wilderness) avevano sottoscritto un documento a sostegno dell'unitarietà anche gestionale del parco.

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