Vallarsa, troppo silenzio

Uno scorcio sulla Vallarsa
Preoccupa lo spopolamento della valle. Ultimo episodio, la chiusura del minimarket di Camposilvano, che un gruppo di residenti chiede alla Provincia di “salvare”.

Non è la prima volta che Paolo Stoffella, ex sindaco di Camposilvano, si rivolge ai media locali per esprimere la sua preoccupazione per lo spopolamento del territorio della Vallarsa: “una desolazione che purtroppo passa sotto silenzio”, ripete ancora citando ad esempio l’ultimo episodio, ovvero la chiusura annunciata a breve del punto vendita di generi alimentari a Camposilvano. Per i titolari la gestione appare non più sostenibile: costi eccessivi, meno clienti per il decremento demografico, concorrenza dei supermercati di fondovalle, un futuro difficile da immagine.

“Sento il dovere morale – è la presa di posizione di Stoffella, che interpreta la sensibilità di altri residenti – di rompere quel silenzio che avvolge sempre di più i piccoli paesi di montagna; gli anziani, nel silenzio, percorrono le scale del paradiso e quando la sera torni a casa, ti rendi conto che la luce di un’altra finestra si è spenta, probabilmente per sempre!”.

Porta l’esempio del piccolo paese di Camposilvano, dove dove è diventato un uomo e ha cresciuto i propri figli. Agli inizi degli anni Sessanta, infatti, questo centro abitato, che si colloca fra paesaggi mozzafiato, circondato dalle Piccole Dolomiti e dal Massiccio del Pasubio, contava più di 300 abitanti, con diversi servizi, quali una scuola, una Famiglia Cooperativa e addirittura una banca, con una cinquina di bar e alberghi. Oggi, tutto questo, sembra un ricordo lontano, perchè il dato demografico è eloquente: si possono contare solo un sesto delle teste presenti in paese negli anni Sessanta. Non solo i servizi pubblici, non solo la popolazione: anche la viabilità è una grande falla con la quale ogni giorno, turisti ed abitanti, sono costretti a fare i conti. “La nostra condizione rischia di rimanere tristemente unica nel panorama provinciale”.

Stoffella lamenta così una presenza insufficiente dell’amministrazione provinciale, che non si è interessata dei piccoli villaggi montani di periferia di cui Camposilvano e la Vallarsa sono solo tristi esempi. Un grave errore istituzionale, ma anche culturale, secondo l’ex sindaco che sottolinea peraltro come, “nelle domeniche di sole le vette che circondano la piccola valle scavata dal Leno, siano piene di turisti e scalatori, alla ricerca di territori incontaminati, di colori vivaci e di aria pura che solo queste montagne sanno offrire: “una ricchezza che dispensiamo alle collettività della città con piacere ed orgoglio, ma che vorremmo fosse capita e goduta non come un bene a disposizione per caso, ma frutto di nobili sensibilità delle persone che vi abitano, di rispetto, cura e mantenimento del territorio”.

Per riproporre all’amministrazione provinciale le proprie attese un gruppo di residenti ha predisposto una lettera alla Giunta provinciale che insiste sulla richiesta di un intervento per garantire la sopravvivenza del minimarket: “Per il paese rappresenta ancora un punto di aggregazione”, osserva Marta Stoffella, “ma ci sono altri ambiti in cui sarebbe d’incoraggiamento un sostegno più attento della Provincia. Pensiamo al Consorzio montano, che portiamo avanti a titolo di volontariato, e a quegli incentivi che possono favorire il nostro impegno a rimanere custodi della montagna, della sua vita e delle sue tradizioni”. Marta conclude segnalando però anche qualche segnale di speranza: “tre nuove famiglie che sono venute a vivere quassù con i loro figli piccoli”.

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