CIBIO, la ricerca cerca fondi

L’obiettivo è raccogliere 160 mila euro per affinare l’innovativa tecnica di editing genomico

Il 30 gennaio 2018 una notizia ha fatto il giro del mondo: “Ricercatori dell’ateneo trentino hanno messo a punto la forma più avanzata al mondo di editing genomico”. Il Cibio, Centro di Biologia Integrata dell’Università di Trento, ha creato un “bisturi genomico” di precisione, che potrebbe permettere un avanzamento cruciale nella lotta contro le malattie genetiche e i tumori.

Il team di ricerca del Cibio ha molto affinato una tecnica già esistente, la cosiddetta CRISP/Cas9, che permette di tagliare il genoma nel punto dove il DNA è malato. Finora però la tecnica non era precisa: il taglio poteva avvenire anche su parti di genoma sano, causando effetti imprevedibili e impedendone, di fatto, le applicazioni cliniche. La svolta del Cibio sta nell'aver fatto evolvere questa tecnica facendola funzionare come un vero e proprio bisturi genomico, preciso e sicuro.

Ora al Cibio si vorrebbero far evolvere ulteriormente la tecnica verso una pratica ancora più raffinata in modo da riparare il danno senza lasciare alcuna “cicatrice”. Molti gruppi di ricerca in Europa, America e Cina sono al lavoro su questa nuova tecnica, ma i ricercatori del Cibio guidati dalla professoressa Anna Cereseto possono sfruttare il un bagaglio di conoscenze unico al mondo e il vantaggio di essere partiti per primi.

Servono però risorse per pagare gli stipendi di chi fa ricerca in laboratorio, soprattutto giovani: ogni anno devono essere garantiti 40mila euro per ciascuno di loro. Ma le risorse dell'Università di Trento possono coprire solo lo stipendio del capo laboratorio. Per questo l’Università ha deciso di coinvolgere la cittadinanza in un'azione di crowdfunding: una raccolta fondi alla quale si può contribuire anche on-line – basta andare alla pagina web www.unitn.it/correttore-genomico -, oltre tutto usufruendo di vantaggi fiscali (le donazioni a favore della ricerca condotta dall’Università di Trento sono totalmente deducibili dal reddito). L’obiettivo è raggiungere la cifra di 160 mila euro.

L’azione di raccolta fondi è stata presentata mercoledì 28 febbraio pomeriggio all’Auditorium universitario di Via Tommaso Gar a Trento nel corso di un incontro con il gruppo di ricerca del Cibio che ha spiegato alla cittadinanza la rivoluzione in atto nella biomedicina, i prossimi passi, i tempi per l’applicazione clinica, l’impatto sulla vita delle persone.

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