Valli del Leno, la Valdastico presa a ”balote”

Alta la partecipazione al referendum sulla Valdastico

Il risultato netto non sorprende, l’affluenza superiore addirittura a quella delle ultime elezioni europee invece non era scontata. La “balotazione” che domenica 24 novembre ha chiesto ai cittadini di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa di esprimersi sulla realizzazione della Valdastico con uscita a Rovereto Sud non lascia spazio ad interpretazioni: 1.476 voti contrari e solamente 106 favorevoli, per una partecipazione che complessivamente ha superato il 54%, nonostante la simbolicità del voto ed il forte maltempo che ha caratterizzato la giornata.

Un metodo antico di partecipazione popolare tipico delle Valli del Leno, quello della balotazione, che al posto delle schede elettorali ha portato i cittadini ad esprimersi attraverso l’inserimento nell’urna elettorale di palline, le cosiddette “balote”, di colore bianco o nero, nel caso specifico realizzate in pasta sale dal laboratorio di cucina del progetto Le Formichine, attivo nell’inserimento occupazionale di persone, soprattutto donne, a rischio di emarginazione sociale.

Le “balote” protagoniste del refendum realizzato appunto con l’antico metodo della “balotazione”

Tornando ai numeri, fa riflettere il confronto tra il risultato della consultazione, che segna una comunità sostanzialmente compatta contro la realizzazione dell’opera, e il dato delle elezioni provinciali di soli 12 mesi fa, che come quello delle europee di maggio aveva visto negli stessi comuni trionfare la Lega, principale partito a favore della realizzazione della Valdastico.

“Sono centri dove c’è un forte senso di comunità e di attaccamento all’ambiente”, ci racconta don Sergio Nicolli, delegato vescovile di zona: “Il risultato della balotazione è il frutto anche del timore che i lavori possano compromettere il prezioso patrimonio idrico della valle, che con il deposito di Spino rifornisce di acqua buonissima anche la città di Rovereto”.

Per quanto la Provincia abbia promesso di ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’opera infatti la preoccupazione che gli scavi per la realizzazione di nuove gallerie e viadotti, uniti al conseguente aumento del traffico, possano essere dannosi sia sul piano ambientale che su quello paesaggistico, come dimostrato da alcuni studi.

Valdastico, un “no” ribadito anche dagli abitanti delle Valli del Leno

Un tema sul quale appare scettico anche il sindaco di Vallarsa Massimo Plazzer: “Il referendum era chiaro: i cittadini hanno detto che i nostri territori non hanno bisogno di un’autostrada che li attraversi, non si sono espressi sull’impatto ambientale del progetto, quindi anche l’interpretazione del presidente Fugatti che ha promesso di realizzare la Valdastico limitando tale impatto, ammesso che ciò sia possibile, non è la risposta a ciò che hanno chiesto le valli. I nostri comuni – continua Plazzer – hanno bisogno di sistemare in primis la viabilità che c’è, aumentare i servizi e migliorare quelli già presenti, idee che la stessa Giunta ha annunciato di voler mettere in atto ma che ci sembrano contrastanti con quest’opera: se ci facciamo passare l’autostrada poi è inutile dare i contributi ai piccoli centri e a chi li va ad abitare, perché non ci andrebbe più nessuno”.

Anche Lorenzo Galletti, sindaco di Terragnolo, conferma la grande partecipazione della gente rispetto all’argomento: “Il tema è ancora sulla bocca di tutti, le persone ci chiedono di non fermarci, di utilizzare questo voto per far valere ancora di più quelle che sono le nostre ragioni. Non è stato infatti un giudizio ideologico, ma basato sui valori e sul legame con il nostro territorio”. Guardando al risultato delle elezioni europee di maggio infatti, nel centro dove a lavori ultimati dovrebbe sorgere il casello autostradale, nonostante il risultato record dei Verdi (all’11%) a stravincere è stata la Lega: “Ma tra chi ha votato no alla Valdastico è molto probabile che ci siano anche molti elettori di Fugatti”, commenta Galletti: ”Spero quindi che ora la Giunta ascoltando le popolazioni locali possa modificare la propria idea e proseguire verso qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto fino ad oggi”.

Dal canto suo invece il primo cittadino di Trambileno, Franco Vigagni, pone l’accento sul percorso partecipato che ha portato alla consultazione e sulla sua importanza: “Grazie al voto di domenica scorsa ora noi sappiamo cosa pensa il nostro territorio e quando sarà il momento di sederci ad un tavolo per delle valutazioni più concrete potremo basarci non solamente su semplici sensazioni ma su un dato certo, a disposizione di chi vuole tenerlo in considerazione”.

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