Artigianato autoctono, come sono attuali gli antichi saperi

Le donne del lino al lavoro

L’Associazione LINUM da tempo sta riscoprendo e valorizzando le filiere delle fibre tessili locali, con la loro produzione, il loro trattamento e la loro lavorazione. Questo l’argomento della tesi di Alessio Ramundo, che si è laureato in videoconferenza il 14 dicembre scorso, avendo frequentato i corsi di design presso la “NABA Nuova Accademia di Belle Arti”.

Il titolo della tesi: “NATURA, artigianato autoctono”, relatore Claudio Larcher. Negli elaborati, preparati durante il lockdown, Ramundo ha analizzato gli antichi saperi della Comunità di Peio, riscoprendo l’antica lavorazione del lino e dell’artigianato del legno. “Nella progettazione e realizzazione di prodotti, si deve porre l’attenzione alle materie prime e al loro utilizzo sostenibile – spiega Ramundo -, oggi più che mai, che anche il cliente finale diventa sempre più esigente in termini di rispetto dell’ambiente, del lavoro delle persone e del risultato estetico finale, chiedendo al designer di riferirsi, oltre che alla propria creatività e alla funzionalità del prodotto, anche alla tradizione di un territorio e alla storia delle sue produzioni”.

Il neolaureato si è avvalso della collaborazione dell’associazione LINUM per la realizzazione delle tele a rivestimento delle sue creazioni in legno, approfondendo tutta la filiera del lino, dalla semina fino alla realizzazione dei tessuti. Ha utilizzato il legno della zona di Peio e, con l’aiuto di suo fratello e del falegname Dario Belfanti di Dimaro, ha assemblato i mobili disegnati seguendo l’antica tradizione locale.

Il fotografo Giacomo Podetti ha fornito il servizio fotografico con cui ha corredato la sua tesi. “Io intendo la Comunità come l’unione di persone che condividono le stesse passioni. Queste antiche lavorazioni sono andate perse, perché i giovani se ne sono disamorati – continua Ramundo –. Con il mio il lavoro ho voluto ricordarle e, se possibile, attualizzarle, creando oggetti per interni”. “Siamo grati ad Alessio, che ha portato nel contesto universitario il nostro lavoro di recupero delle antiche tradizioni – commenta Andrea Panizza, presidente dell’Ecomuseo di Peio e dell’associazione LINUM –. Abbiamo avuto modo di utilizzare il lino che coltiviamo e di trasformarlo con le antiche attrezzature in tessuto, per completare la fattura di nuovi mobili”. Anche la segretaria dell’Ecomuseo Rita Marinolli è soddisfatta per l’importante lavoro di ricerca e attualizzazione effettuato da Ramundo: “Ha visitato l’Ecomuseo e studiato tutta la filiera del lino.

La lavorazione era curata tutta dalle donne, dalla coltivazione di piccoli appezzamenti fino alla tessitura. La filatura e la tessitura si faceva in compagnia durante il filò. Noi dell’associazione siamo le uniche in Trentino che conservano queste antiche tradizioni”. Conclude Ramundo: “Sarei contento se potessi pubblicare la mia tesi e trasformarla in un testo fruibile per tutta la comunità, e fare da apripista nel lavoro di riscoperta e attualizzazione delle antiche tradizioni”.

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