Canonica, casa di tutti

Folgaria ha incominciato a conoscere ed apprezzare il suo giovane parroco don Gabriele Bernardi, entrato di getto pure nell'associazionismo culturale locale, come componente della banda, attore nella filodrammatica, scrittore di commedie. L'ultima sua opera “Dolori, dolori, dolori” ha conseguito più riconoscimenti e sarà rappresentata a Roverè della Luna il 13 dicembre. Se dal padre, esperto in protezione civile, ha preso la passione per l'ambiente naturale e le misure di prevenzione, dalla madre – “mitica” maestra del pinetano – ha assunto l'amore per la scuola e la formazione.

In canonica arrivano studenti delle superiori per lezioni o ripassi gratuiti delle materie classiche e scientifiche da parte del “don”. Per otto, dieci settimane all'anno la canonica spalanca i battenti per accogliere ragazzi e ragazze delle superiori che vogliono sperimentare la vita di comunità, con preghiere, riflessioni, messa e confessione nella totale quotidianità ovvero frequentando regolarmente le lezioni, studiando e sbrigando le faccende domestiche.

L'edificio, vecchio di 250 anni, è stato rimesso a nuovo. La piccola biblioteca funge da aula di studio, la cucina da sala mensa. Ai fornelli se la cava benissimo don Gabriele. Le mamme operano dietro le quinte confezionando i dolci. In occasione della festa patronale hanno preparato 174 torte che hanno fruttato 14 mila euro. La Festa del Corpus Domini batte tutti gli altri eventi religiosi per partecipazione, emozioni e senso del sacro. La processione per le vie del centro dura più di un'ora e mezza. Pure i ragazzi non se ne stanno con le mani in mano preparando cippi per la festa di Ognissanti e per Natale (ben 200 il 1° novembre) e gestendo un autolavaggio durante la stagione turistica. Tutto il ricavato va in beneficenza.

Il coinvolgimento al problema della chiesa è davvero generalizzato. Un bambino della scuola materna ha sollecitato la sua insegnante a fare qualcosa “perché sotto la chiesa – ha dichiarato testualmente – passa un fiume che potrebbe portarsela via”. Incuriositi dallo spadellare di don Bernardi per il pranzo diamo un'occhiata al suo pasto, all'insegna della frugalità: cavolo cappuccio cotto e pancetta arrostita. Come una volta.

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