Convenzione per l’autonomia

Il nuovo organismo dovrà favorire “un’ampia partecipazione della società civile”

Bolzano – Il Consiglio provinciale altoatesino ha approvato venerdì scorso la legge provinciale che istituisce la “Convenzione per la riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige”. Il nuovo organismo ha il compito, garantendo “un’ampia partecipazione della società civile altoatesina alla riforma dello Statuto di autonomia”, di “esaminare una bozza riguardante sia gli adeguamenti istituzionali sia le necessarie integrazioni allo Statuto di autonomia, di discuterla e presentarla al Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano”.

La Convenzione ovviamente non ha il potere di modificare lo Statuto, cosa che può fare solo il Parlamento, con una specifica legge costituzionale, avendo sentito i Consigli provinciali di Trento e Bolzano e il Consiglio regionale.

L’organismo si compone di 32 membri che rappresentano i Comuni, le associazioni dei lavoratori e degli imprenditori, la società civile e le forze politiche che compongono il Consiglio provinciale. In particolare gli otto componenti della società civile “sono estratti a sorte, al termine di un processo partecipativo, fra i nomi delle persone che nel corso di tale processo si sono registrate, dichiarandosi così disponibili a partecipare. Possono registrarsi tutte le persone sopra i 16 anni residenti in Alto Adige. È comunque garantita la rappresentanza equilibrata dei gruppi linguistici e dei due sessi”. Un elemento innovativo, questo, secondo la maggioranza di governo, un numero insufficiente (8 su 32) dal punto di vista delle opposizioni che ritengono nel complesso l’iniziativa poco coraggiosa. Il disegno di legge, anche per questo, ha ottenuto i voti solo dei partiti che compongono la Giunta provinciale, Svp e Pd.

I lavori della commissione si svolgeranno nel corso di dodici mesi, secondo tre fasi specifiche. In un primo tempo “si elabora un documento introduttivo sulla base del regolamento interno della Convenzione, deliberato dall’ufficio di presidenza del Consiglio provinciale”. Segue la fase delle “audizioni delle proposte presentate dalla società civile, nella quale vengono sentiti – secondo le modalità previste dal regolamento – anche esperti non appartenenti alla Convenzione”. Infine la “fase propositiva, in cui si elabora un documento definitivo, suddiviso in articoli e con relazione accompagnatoria”. Questo documento sarà trasmesso “ai presidenti dei Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano e al presidente del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 103 dello Statuto di autonomia”. Infatti, secondo il citato articolo, l’iniziativa per le modificazioni dello Statuto “appartiene anche al Consiglio regionale, su proposta dei Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano e successiva conforme deliberazione del Consiglio regionale”.

Ad accompagnare i lavori della Convenzione sono previste diverse iniziative per coinvolgere la popolazione in senso partecipativo. In particolare “cento privati cittadini selezionati si costituiscono in un organo chiamato ‘forum’, che viene regolarmente informato sui lavori della Convenzione e che è sentito e interpellato con modalità definite dalla Convenzione stessa”.

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