Crocifisso, il simbolo e la vita

Chi segue da anni la strategia “cattolica” della Lega, che a livello nazionale punta all’obbligo dei crocifissi in ogni aula scolastica, non si stupisce che Maurizio Fugatti lo abbia rilanciato nel suo discorso programmatico da governatore (vedi sopra).

Tra noi vorremmo ribadire che la croce è per i cristiani il segno più grande dell’Amore (e, forse anche per i laici, di un’umanità offesa) – non deve essere brandito a fini politici. Il gesuita padre Antonio Spadaro a proposito dell’obbligo di esporlo nelle scuole ha scritto pochi mesi fa: “Usare il crocifisso come un Big Jim qualunque è blasfemo. La croce è segno di protesta contro peccato, violenza, ingiustizia e morte. Non è mai un segno identitario. Grida l’amore al nemico e l’accoglienza incondizionata. È l’abbraccio di Dio senza difese. Giù le mani!”.

In altre parole, non dimentichiamo che ogni simbolo, se non viene accompagnato da una vita coerente, si svuota. E la coerenza è quella che Gesù di Nazareth ci richiama nel Vangelo di Matteo “ Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere…”

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