Emigrati, ma sempre Trentini

«Dopo 60 anni, attraverso la rete di oltre duecento Circoli in ventisei paesi, la Trentini nel Mondo continua ancora a svolgere un ruolo strategico nel campo delle relazioni internazionali, umane e sociali: la strada che stiamo percorrendo verso il futuro, è quella che ci porta alla realizzazione di una grande, coesa e consapevole Comunità Trentina, nella quale tutti i trentini che lo vogliono, possano liberamente riconoscersi, e dove tutti possano trovare spazio per un confronto di esperienze e per uno scambio di conoscenze e di opportunità»: così il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, ha descritto presente e obiettivi dell’associazione che l’11 novembre scorso ha celebrato il suo sessantesimo anniversario di fondazione. Lo ha fatto con una cerimonia che si è svolta presso la Camera di commercio di Trento, durante la quale, dopo la relazione di Tafner si sono succedute le testimonianze dei due presidenti che l’hanno preceduto, Ferruccio Pisoni e Bruno Fronza, i saluti delle autorità presenti e una relazione del prof. Andrea Leonardi dell’Università di Trento.

Pisoni ha ricordato che la Trentini nel mondo era stata definita dai soci fondatori «un atto di amore del Trentino verso quei concittadini che spinti dalla necessità avevano abbandonato le nostre valli alla ricerca di migliori condizioni di vita in altri paesi del mondo» e si sono trovati ad affrontare, da soli e impreparati, immensi pericoli e difficoltà. L’impronta solidaristica dell’associazione continua ad essere una delle prerogative della Trentini nel mondo, che nel corso degli anni ha saputo però adeguare operatività e strumenti alle mutate esigenze del variegato mondo dell’emigrazione e adesso dedica particolare attenzione ai nuovi flussi di mobilità verso l’estero, che coinvolgono in particolare le nuove generazioni.

Apprezzamenti per quanto fatto nei sessant’anni di attività sono stati espressi dal sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, dal presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, dal senatore Franco Panizza, dal vicepresidente dell’UNAIE Oscar De Bona. «Non possiamo leggere la realtà attuale – ha affermato Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento – se non siamo consapevoli di quello siamo stati. La Trentini nel Mondo ci aiuta a ricordare ed a mantenere vivi i legami con le comunità che si trovano all’estero. Coltivare le radici e il senso di appartenenza oggi è assolutamente indispensabile è può diventare un fattore di competitività perché non impedisce di guardare al mondo, di stringere relazioni e di sviluppare idee». Giuseppe Filippi, per anni presidente del Circolo trentino di Charleroi (Belgio) ha portato un saluto a nome di tutti i Circoli.

Nell’anniversario la Trentini nel mondo ha anche allestito una mostra intitolata «e-Migr@zione: storie e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità», visitabile fino a sabato 18 novembre presso la Sala Thun di Palazzo Mirana in via Belenzani a Trento.

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