Garniga, dai minatori ai bagni di fieno

Garniga in origine sembra sia stato nome della zona dove ebbero ad insediarsi popolazioni germaniche. Nel 1242 si parla di accipiendi venam Garnige e nel 1350 diventa a Platea de Garniga. Potrebbe venire anche da “terra di Carnius”, nome latino di persona.

Nella convinzione locale invece deriverebbe dal tedesco Garnichts, con allusione ai minatori che non trovarono nulla.

Nel 1266 Garniga non era stabilmente abitata; fu fatta colonizzare dai Castelbarco e dai da Beseno ad opera di minatori tedeschi. È noto quale rinomato centro turistico grazie ai “bagni di fieno”. La chiesa parrocchiale è dedicata al Sacro Cuore. Sul Dos dei Nozi sorge invece l’antica chiesetta di S. Osvaldo (1377) che domina tutte le frazioni. La sede municipale è a Garniga Nuova.

Lo stemma di Garniga originale adottato il 4 novembre 1988 non pare avere interpretazioni significative evidenti ed esaurienti. Su campo d’oro riporta un abete al naturale accostato da tre stelle rosse. Gli ornamenti esteriori sono di Comune con fronde legate da un nodo verde e rosso.

Lo stemma attuale è partito e semi-troncato: nel 1° è di Garniga antico che è d’oro all’abete al naturale accostato da tre stelle rosse, due in capo e una in punta; nel 2° d’azzurro al monte d‘argento (Bondone) con sole di 2 raggi d’oro orizzontale a sinistra ; nel 3° di rosso alla pianticella d’arnica al naturale fiorita d’oro.

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