Industria 4.0, servono lavoratori qualificati

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La ripresa del settore industriale evidenziata a livello nazionale dal Centro Studi Confindustria si rafforza anche in Trentino. “La dinamica del Pil è confermata dai dati sull’occupazione diffusi nei giorni scorsi dall’Osservatorio dell’Agenzia del Lavoro di Trento: nel primo semestre del 2017, le assunzioni nella nostra provincia sono aumentate dell’11,6%”, osserva il direttore generale di Confindustria Trento, Roberto Busato .   Risulta che da gennaio a giugno, la domanda di lavoro delle imprese trentine è sempre cresciuta: tra i comparti, la variazione più importante riguarda soprattutto il settore secondario (+21,3%) e particolarmente l’industria in senso stretto (+23,5%). “La nostra percezione avvalora i dati dei Centri per l’impiego – prosegue Busato – le imprese associate hanno ripreso ad assumere; spesso, tuttavia, le aziende faticano a trovare profili che corrispondano alle loro esigenze. Accade anche a livello globale: dai dati presentati a inizio settimana dall’Ocse emerge una carenza preoccupante nel numero di laureati tecnico-scientifici. Eppure la rivoluzione 4.0 ha bisogno di lavoratori con specializzazioni Stem, ovvero in Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica” . I dati, inoltre,   confermano inoltre che permane alta la disoccupazione delle generazioni più giovani: ciò costituisce una grossa perdita di opportunità per l’intero sistema economico. Lo stesso presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha ribadito che le priorità del Governo dovranno essere i giovani e la produttività. Orientare meglio le scelte di chi studia, favorire il matching tra domanda e offerta di lavoro: di questo occorre occuparsi, per combattere la disoccupazione e per aiutare, al contempo, le nostre imprese”. 
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